Presentazione ufficiale del procedimento progettuale per la messa in sicurezza della diga di Muro Lucano. Il progetto preliminare ammonta a 7 milioni e mezzo di euro. Al vertice tecnico-operativo di questa mattina, presso la Sede della ex Comunità Montana Marmo Platano del centro murese, hanno preso parte il responsabile del Procedimento per la messa in sicurezza, dell’Ing Nicola Duni, il sindaco, Gerardo Mariani, il direttore della Protezione Civile Regionale, Giovanni De Costanzo, il presidente dell’Area Programma, Costantino Di Carlo, il vice sindaco, Vincenzo Caputi, l’Ing. Iuele e l’architetto Cristiano del Comune di Muro.
“E’ giunta l’ora di assicurare il trasparente e partecipato avanzamento delle procedure di progettazione – ha detto Mariani- per la risoluzione di un’emergenza pubblica e territoriale quale è quella della messa in sicurezza della Diga di Muro Lucano. L’entrata in funzione della centrale idroelettrica non potrà che generare ricadute anche in termini di occupazione sul territorio del Marmo Platano-Melandro”.
“La Diga murese – ha detto Duni – è stata interessata dal sisma del 1980. Dovevano essere adottati provvedimenti di messa in sicurezza.
All’epoca però l’invaso era in concessione all’Enel. Nel 2005 la Presidenza del Consiglio adottò un Provvedimento nominando un commissario. Da settembre del 2055 fui nominato Responsabile per la messa in sicurezza. Sono state effettuate delle ricognizioni generali sulla Diga. Immediatamente abbiamo attivato un’azione sinergia con l’Università della Basilicata con la Prof.ssa Viparella. Fu approntato un progetto preliminare che successivamente fu posto all’esame del Comitato di Alta Sorveglianza presso la Direzione generale delle Dighe. Furono poi fatti nuovi approfondimenti. Fu incaricato l’ing Baldovin che ha dato indicazioni chiare sugli interventi da adottare per il ripristino dello scarico di fondo della Diga. Fu approntata una perizia a cui seguì l’apertura delle valvole di scarico di fondo e quindi il normale ripristino dello scarico. Oggi, invece, la perizia è di 7milioni e mezzo di euro. Il 29 febbraio scorso sono scaduti i termini fissati dalla legge per il funzionamento della struttura commissariale. Oggi si è in attesa delle decisioni governative in merito alla prosecuzione dei provvedimenti necessari al ripristino dell’infrastruttura idraulica che potrebbero essere incardinati presso la struttura commissariale riproposta ovvero presso la Direzione Generale delle Dighe”.
Ecco gli interventi: il progetto punta all’impermeabilizzazione delle pendici di destra e sinistra mediante la loro copertura con strato di spritz-beton e rete elettrosaldata, la realizzazione di cordolo du micropali disposti a quinconce con iniezione di cemento a pressione primarie e secondarie al fine di ammorsare la rete elettrosaldata portante lo spritz-beton per tutto lo sviluppo di impermeabilizzazione. Ed ancora l’esecuzione di tre file di tiranti disposti a quinconce di altezza 4 metri ed iniezioni di cemento al fine di placcare alla sottostante superficie lo strato impermeabile che si andrà a realizzare. Sfangamento del fondo lago per una superficie di circa 2 ettari ed un profondità di 3 metri con deposito del materiale escavato nell’area che già in precedenza ha reso disponibile il comune. Si passerà al ripristino di 2 briglie di monte e rivestimento delle stesse in pietrame e di una briglia di valle in prossimità dell’isola sul torrente San Pietro al fine di limitare l’afflusso di materiale organico verso lo sbarramento e per contenere i fanghi e sedimenti che copiosamente affluiscono verso lo sbarramento ed incrementano di circa 10 cm all’anno l’innalzamento del fondo lago. E’ stato previsto il ripristino dei manufatti murali presenti in loco, il ripristino del collegamento elettrico deal sezionatore Enel più vicino, l’impianto di illuminazione dei coronamento ed il bloccaggio in posizione tutto aperto della paratoia in legno . Sarà completato l’intervento di recinzione lungo la strada di accesso.
Per Di Carlo “mentre si parla della nuova governance è lungimirante l’idea di voler rimettere mani alla Diga che serve a tutto il territorio”. Per De Costanzo “la Diga è una benedizione per il territorio e ben fa l’amministrazione Mariani a cercare con forza il ripristino delle funzionalità”. “Muro Lucano è stato – ha detto Iuele- ' il primo Comune d'Italia che ha puntato a realizzare “Progetti pilota” con lo strumento degli accordi volontari in ambito energetico-ambientale”. “Per Cristiano “ è una sfida per tutta l’area e notevoli sarebbero i risvolti per il settore agricolo, produttivo ed industriale”.
“Siamo convinti che l’iniziativa oltre ad assolvere ad un dovere istituzionale dell’Amministrazione di Muro Lucano- ha concluso
Mariani- assolva ad una ineludibile esigenza di condivisione e partecipazione delle decisioni strategiche che ricadono sulla collettività locale e comprensoriale”.
BAS 05