Giampaolo D’Andrea: Abbiamo voluto rappresentare la sua identità, frutto di una storia millenaria e gli elementi che costituiscono un’acquisizione permanente o manifestano una notevole potenzialità innovativa
La Basilicata si presenta alla Mostra delle Regioni a Roma con il suo carico di storia millenaria e le aspettative per il futuro, costruito sulle basi della progettualità e della ricerca. Questo il leit motive che caratterizza il percorso nel padiglione della Basilicata allestito nell’ambito dell’iniziativa, organizzata per i 150 anni dell’Unità d’Italia. La Mostra sarà inaugurata alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e sarà aperta dall’1 aprile fino al 3 luglio.
Qual è il senso della partecipazione lucana, le linee del percorso nello spazio espositivo della Regione, lo ha spiegato oggi in una conferenza stampa il senatore Giampaolo D’Andrea, presidente del Comitato scientifico appositamente costituito. “Alla definizione della presenza della Basilicata alla Mostra di Roma – ha detto – sono state dedicate sedute, giovandosi della collaborazione di esperi non componenti, laddove è stato necessario acquisire ulteriori elementi di valutazione”.
E ha continuato: “Abbiamo convenuto sulla opportunità di rappresentare la Basilicata alla luce della sua storia trimillenaria tutta intera, nella quale risiede la sua identità nella mutevolezza delle vicende e nell’alternanza di luci e ombre che la caratterizza. In questa storia è riconoscibile come elemento di continuità l’indomita ricerca della libertà nel nobilissimo contesto dei popoli e delle vicende dell’intera nazione italiana”.
Per questa ragione “abbiamo richiamato radici anche antiche di questa storia, dell’epoca magno-greca e dell’epoca romana, della stagione dei Lucani e di quella dei popoli autoctoni che li precedettero. Abbiamo evocato – ha aggiunto D’Andrea – l’ispirazione della Scuola Eleatica di Zenone e Parmenide e di quella dei Pitagorici, passando attraverso le successive esperienze del Regno normanno e di Federico II.
Abbiamo voluto sottolineare il valore del contributo offerto dalla Basilicata al percorso unitario, nelle sue diverse fasi, a partire dalla stagione dell’Illuminismo, da Francesco Mario Pagano a Francesco Lomonaco, dall’esperienza della Repubblica Partenopea del 1799 e attraverso la fase dei Moti Carbonari del 1820-21-22 e del
biennio delle grandi Rivoluzioni del 1848-49 fino ad arrivare all’insurrezione lucana del 16-18 agosto 1860”.
“Questo percorso è stato letto – ha continuato il presidente del Comitato – anche attraverso le testimonianze relative alle celebrazioni del 50esimo anniversario dell’Unità (1910-1911) e il primo centenario (1960-1961), oltreché attraverso i documenti che rappresentano i segni visibili di quella storia lungo il percorso interpretativo tracciato già da Giacomo Racioppi, Giustino Fortunato e Raffaele Ciasca. Abbiamo individuato nel poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli la personalità che meglio rappresenta la sintesi tra la tradizione antica e la proiezione verso la modernità, anche attraverso le caratteristiche del suo vissuto personale, delle sue poesie e dei suoi scritti. Con Sinisgalli abbiamo provato ad identificare gli elementi che rendono possibile una “narrazione del futuro”, rappresentando alcuni aspetti della vita della Basilicata di oggi colti anche in rapporto al passato, selezionando tra essi – ha detto ancora D’Andrea – quelli che per il loro valore e la loro natura costituiscono un’acquisizione permanente o manifestano una notevole potenzialità innovativa.
Questa rappresentazione dell’immagine della Basilicata tra radici antiche e voglia di futuro, che ha attratto nel tempo l’attenzione di viaggiatori, di scrittori, di poeti, di giornalisti e fotografi, ci è sembrata la più rispondente all’esigenza di sottolineare la sua specificità attraverso la ricostruzione della sua identità”.