“Nel Consiglio comunale del 29 luglio la Giunta ufficializzerà la richiesta di pre-dissesto per Montalbano, da avanzare al Mef, Ministero delle Finanze, e alla Corte dei Conti”. Lo riferisce Giovanni Ronco, consigliere comunale per il Movimento Cinque Stelle. .
“Eppure, dopo 5 anni di opposizione per il sindaco Piero Marrese, 10 per il vice, Giuseppe Di Sanzo, e 15 per il presidente del Consiglio Franco Gioia, che vanta anche 5 anni da assessore, avrebbero dovuto sapere dove mettere le mani per sanare i bilanci del Comune.
E, invece, dopo aver fatto alcune delibere di loro stretto interesse, e aver messo le mani in tasca ai cittadini, anziché dimettersi, chiederanno un “comodo” “Piano di riequilibrio” delle spese folli fatte negli ultimi 25 anni, da tutti gli ultimi amministratori di Montalbano, alternandosi tra maggioranza e opposizione.
È un Piano di rientro – aggiunge Ronco – che ci costerà 5 milioni di euro, 500 mila euro all’anno per 10 anni. In sostanza sono nuovi debiti che, grazie alla dichiarazione di pre-dissesto, saranno pagati alzando le tasse al massimo, anche in deroga ad eventuali limitazioni stabilite dalla legge, accendendo nuovi mutui in deroga ai limiti di legge e facendo richiesta di accesso a una anticipazione del fondo di rotazione, di 300 euro per abitante (circa 2.100.000 nel nostro caso specifico).
Il pre-dissesto non prevede il commissariamento del Comune e l’amministrazione rimarrà furbescamente in carica, in quanto gestirà non più le rogne del bilancio ordinario (gestione strade, servizi, fogne, pagare i fornitori, gli stipendi dei dipendenti, fare manutenzione, organizzare i servizi collettivi … eccetera), per le quali varrà quanto concordato nel “Piano di riequilibrio”, ma gestiranno solo le cose a loro convenienti: incarichi, finanziamenti e consulenze.
Eppure, al di là di cosa dicono dai palchi dei comizi, questa amministrazione, a firma del sindaco, nella relazione ufficiale di inizio mandato, afferma addirittura che la situazione finanziaria ereditata dalla precedente amministrazione risulta «priva di squilibri»; inoltre, ha ricevuto un milione di euro dalla Regione Basilicata (che per questo eliminò la carta carburante), proprio per evitare il dissesto e ha avuto la possibilità, ma non l’ha fatto, di azzerare buona parte dei residui attivi di dubbia esigibilità (circa 2 milioni di euro) attraverso un ri-accertamento straordinario da spalmare su un periodo di trent'anni.
Nonostante gli aiuti ricevuti, hanno dunque fallito e se volessero bene a Montalbano, questi amministratori dovrebbero dimettersi e consentire nuove elezioni a gente che magari riequilibra i conti senza ri-indebitarsi, perché non hanno complicità da alimentare”.
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