“Insoddisfazione totale per la proposta di legge (C41) approvata alla Camera e contenente il testo unificato sulla montagna, il testa è lontano dalla logica del federalismo . Nel disegno non si dà ai territori montani nessuno strumento concreto di autodecisione e di sostegno “fedele” al processo di riordino federalista, in modo da guidare i Comuni nella logica della difesa, della promozione e dello sviluppo dei propri territori”. E’ quanto afferma, in un comunicato stampa, Michele Miglionico, dirigente del Partito democratico di Basilicata.
“Si fa un timido cenno ad un ipotetico fondo aggiuntivo: 6 milioni di euro distribuiti per più di 4.000 Comuni. Essenzialmente poco più di 1.000 euro all’anno in media, con le cui risorse ogni Comune dovrebbe rafforzare i servizi pubblici locali di competenza: scuola, turismo, lavoro, presidio del territorio, ecc.
La legge per la montagna (97/94) vecchia e superata, paradossalmente è più “moderna” dell’attuale normativa accolta dalla Camera. La montagna necessita di politiche legislative organiche, efficienti e coerenti che facciano leva su un modello di compartecipazione diretta delle autonomie locali allo sviluppo del territorio. E in tutto questo ragionamento non si possono escludere tutti quei paesi di montagna che non hanno più un loro ente (le vecchie Comunità Montane Lucane”).
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