Mollica: “Una società interculturale per un futuro migliore”

Il presidente del Consiglio regionale ha partecipato al seminario conclusivo del progetto Icvet nell’ambito dell’Erasmus plus all’Istituto superiore Leonardo da Vinci di Potenza

&ldquo;Nel mondo in cui viviamo &egrave; necessaria una societ&agrave; interculturale e inclusiva. Siamo passati come regione e come Italia da un momento di emigrazione a un momento di immigrazione e ora che l&rsquo;intolleranza impera, una societ&agrave; interculturale ed inclusiva o per lo meno la predisposizione a capire la cultura degli altri, pu&ograve; essere un elemento fondamentale per dirimere questi atteggiamenti. E&rsquo; fondamentale partire dalla scuola per creare una societ&agrave; migliore attraverso una serie di elementi che possono porre rimedio a quella che &egrave; la situazione attuale in Italia e in Europa&rdquo;.<br /><br />Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, partecipando, nell&rsquo;aula magna dell&rsquo; Istituto di istruzione superiore &ldquo;Leonardo Da Vinci&rdquo; di Potenza, alla tavola rotonda su &ldquo;La rilevanza delle competenze interculturali nell&rsquo;istruzione e formazione professionale&rdquo; organizzata nella giornata conclusiva del progetto Icvet (Intercultural competences in vocational and educational training) promosso nell&rsquo;ambito del programma europeo dell&rsquo;Erasmus plus e che vede la partecipazione di diversi partner, tra cui l&rsquo;associazione FormaOrienta Potenza per l&rsquo;Italia, provenienti dalla Germania, Grecia, Romania, Austria, Repubblica Ceca e Turchia.<br /><br />&ldquo;Il fatto di dover mettere in campo una serie di progetti sull&rsquo;Erasmus, dove Paesi europei e non&nbsp; europei si riuniscono in uno scambio di studenti, ci&nbsp; pu&ograve; far dire che la Basilicata non &egrave; all&rsquo;anno zero. La nostra universit&agrave; riesce a soddisfare tutti gli Erasmus che vengono proposti e anche attraverso il Fondo sociale europeo abbiamo messo in campo dei mini Erasmus cui le scuole superiori possono accedere. Siamo convinti che attraverso questo processo l&rsquo;interculturalit&agrave; e l&rsquo;integrazione possano predisporre i nostri giovani a formare una societ&agrave; migliore&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Una comunit&agrave; &ndash; ha concluso – la si costruisce da pi&ugrave; parti. Le Istituzioni devono tendere, attraverso la loro programmazione, ad avere attenzione particolare soprattutto sugli elementi formativi di una societ&agrave; e quando avremo formato la nostra comunit&agrave; nella maniera giusta avremo lavorato per una comunit&agrave; inclusiva e per quello che la gente ci chiede. Siamo orgogliosi di avere un corpo docente che punta su progetti come gli Erasmus per favorire un confronto di idee, uno scambio di culture e di tradizioni che sono la frontiera futura su cui cimentarsi per una integrazione vera&rdquo;.<br /><br />Alla tavola rotonda, oltre al presidente Mollica, sono intervenuti Debora Infante, dirigente dell&rsquo;Ambito territoriale di Potenza dell&rsquo;Ufficio scolastico regionale Basilicata, Emilia Aulicino, presidente di FormaOrienta, Alessandra Napoli, dirigente dell&rsquo;Istituto di istruzione superiore &ldquo;Leonardo da Vinci&rdquo;, Margherita Perretti, vice presidente di Confindustria Basilicata e&nbsp; delegata per l&rsquo;Education e Serena Junker, dell&rsquo;istituto tedesco Wequa, capofila del progetto Icvet. Obiettivo dell&rsquo;incontro mettere insieme i vari rappresentanti istituzionali del mondo della formazione per riflettere sulle modalit&agrave; con cui facilitare lo sviluppo delle competenze interculturali nel sistema formativo e scolastico lucano.<br /><br />&ldquo;Il progetto Icvet &ndash; ha detto Aulicino – nasce dal presupposto dell&rsquo;importanza di dedicare attenzione specifica all&rsquo;interculturalit&agrave; in una societ&agrave; sempre pi&ugrave; globalizzata e in un mondo del lavoro sempre pi&ugrave; multiculturale. &Egrave; necessario fornire ai giovani una solida formazione interculturale e plurilingue, in cui tolleranza, curiosit&agrave; e apertura verso forme culturali differenti non siano solo gesti di accoglienza ma competenze necessarie per affrontare il mondo del lavoro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Abbiamo&nbsp; aderito volentieri alla proposta dell&rsquo;associazione FormaOrienta &ndash; ha detto Napoli – perch&eacute; crediamo negli scambi europei, che accrescono sicuramente la conoscenza e la tolleranza reciproca e anche perch&eacute; abbiamo voluto cogliere, come scuola, la sfida delle competenze interculturali, cercando di dare anche noi un contributo in questa direzione con azioni e interventi mirati&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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