Mozione del capogruppo Udc per “impugnare il decreto ministeriale del 25 marzo con cui il Ministro dello Sviluppo economico ha adottato il nuovo ‘disciplinare tipo’ con il quale si dà attuazione all’articolo 38 del decreto cosiddetto Sblocca Italia”
Tutelare il territorio garantendo le prerogative della Regione: è questo il fine della mozione urgente che il consigliere regionale dell’Udc, Francesco Mollica, presenterà domani in Consiglio regionale al fine di “impegnare la Giunta regionale affinché con urgenza, considerato che i termini scadono il prossimo 5 luglio, la Regione provveda ad impugnare il Decreto ministeriale del 25 marzo scorso, con cui il Ministro dello Sviluppo economico ha adottato il nuovo ‘disciplinare tipo’, con il quale si dà attuazione all’articolo 38 del decreto cosiddetto ‘ Sblocca Italia’”.<br /><br />“Il 25 marzo scorso – ricorda Mollica – è stato emanato il decreto del Ministro dello sviluppo economico che dà attuazione allo ‘Sblocca Italia’ per la parte concernente le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi e da subito sono state sollevate questioni e dubbi di legittimità sia in relazione all’immediata applicabilità del tanto contestato ‘Sblocca Italia’ al ‘titolo concessorio unico’, sia in relazione al ruolo della Regione nel procedimento finalizzato al rilascio del titolo. In particolare – evidenzia il consigliere – alle Regioni è stato assegnato un ruolo del tutto marginale nel procedimento finalizzato al rilascio del titolo che viola le prerogative costituzionali riservate alle Regioni stesse, confermando la scelta verticistica che caratterizza tutto l’impianto normativo”.<br /><br />“E’ il momento della presa di posizione – sottolinea Mollica – di mantenere gli impegni e le promesse assunte a dicembre e fino ad oggi rimaste vane, di tutelare il nostro territorio come ben hanno saputo fare le Regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto che, senza indugi hanno proposto i ricorsi avverso lo Sblocca Italia. Bisogna impugnare il decreto ministeriale dinanzi al Tar del Lazio e, in ragione della lesività delle prerogative costituzionali riservate alle Regioni, che trovano espressione in sede di Conferenza unificata, a promuovere contestualmente conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale. Il tutto – specifica Mollica – entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, avvenuta lo scorso 6 maggio”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />