Mobilità sanitaria, Napoli: saldo negativo per la Basilicata

Per il vicepresidente del Consiglio regionale si tratta di “una mobilità patologica determinata dalla lunghezza delle liste di attesa e dalla scarsa qualità delle cure, alla cui risoluzione occorre indirizzare il nostro impegno”

&ldquo;Ciascun cittadino residente in Basilicata ha fatto registrare nel 2017 un saldo pro capite negativo di mobilit&agrave; sanitaria pari a 62 euro, il che testimonia come il nostro Servizio sanitario regionale non funzioni a dovere e debba essere al pi&ugrave; presto migliorato, perch&eacute; ogni cittadino ha diritto di ricevere le cure migliori a casa propria, senza essere costretto ad affrontare viaggi della speranza in solitudine o con ulteriori sacrifici a carico dei propri congiunti&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale Michele Napoli con riferimento al report pubblicato ieri dall&rsquo;Osservatorio Gimbe sui saldi di mobilit&agrave; sanitaria fatti registrare dalle regioni italiane nel 2017,vale a dire la differenza tra quanto le regioni devono pagare per i propri residenti che si ricoverano fuori regione e quanto ricevono dalle altre regioni per i residenti delle stesse che si ricoverano in altre regioni.<br /><br />&ldquo;Il report Gimbe – aggiunge Napoli – oltre a confermare il dato relativo al saldo negativo di 38 mln e 371mila euro della mobilit&agrave; sanitaria della nostra regione, contiene una importante novit&agrave; rappresentata dal valore pro capite di tale impatto economico negativo sui conti pubblici regionali e in virt&ugrave; del quale la Basilicata &egrave; seconda solo alla Calabria quanto a performance negativa rispetto a tale parametro&rdquo;.<br /><br />&ldquo; La mobilit&agrave; sanitaria – spiega il consigliere – vale a dire il diritto di ogni cittadino italiano di essere assistito in ospedali di regioni diverse da quella di residenza, genera nel Paese un vero e proprio fiume di denaro di oltre 4,6 miliardi di euro l&rsquo;anno e rappresenta l&rsquo;istantanea dell&rsquo;efficacia delle cure che un sistema sanitario &egrave; in grado di garantire ai propri cittadini&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Accanto ad una mobilit&agrave; per cos&igrave; dire fisiologica, cio&egrave; legata ad una particolare configurazione della rete ospedaliera che prevede strutture specialistiche destinate a bacini di utenza sovraregionali -conclude il Vice presidente del Consiglio regionale – esiste purtroppo, soprattutto al Sud e in Basilicata, una mobilit&agrave; patologica determinata dalla lunghezza delle liste di attesa e dalla scarsa qualit&agrave; delle cure, alla cui risoluzione occorre indirizzare il nostro impegno&rdquo;.<br />

    Condividi l'articolo su: