Minori stranieri, Giuliano: evitare percorsi frustranti

Il garante dell’infanzia e dell’adolescenza ha partecipato a gorgoglione all'inaugurazione del centro Sprar “Oltre”

Le criticit&agrave; rilevate nell&rsquo;accoglienza dei minori stranieri non accompagnati nelle nostre strutture e, in particolare, &ldquo;l&rsquo;impossibilit&agrave; a progettare un percorso di inserimento sociale e lavorativo&rdquo; sono state al centro dell&rsquo;intervento che il garante dell&rsquo;infanzia e dell&rsquo;adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano, ha tenuto ieri nel corso dell&rsquo;inaugurazione del centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) &quot;Oltre&rdquo; di Gorgoglione<br /><br />&ldquo;Nella maggior parte dei casi &ndash; ha detto Giuliano – da noi arrivano minori stranieri che non parlano la lingua italiana, sono sprovvisti di documenti e hanno vissuti fortemente traumatici. A tutto questo si aggiunge l&rsquo;assenza di un metodo di abbinamento minore – comunit&agrave; pi&ugrave; confacente all&rsquo;indole e all&rsquo;aspirazione del ragazzo. La conoscenza delle strutture e l&rsquo;identificazione di quella pi&ugrave; adatta a quel minore, &egrave; indispensabile per evitare percorsi frustranti sia per il piccolo che per la comunit&agrave;&rdquo;.<br /><br />L&#39;evento inaugurale ha visto la partecipazione, oltre che del garante dell&#39;infanzia e dell&#39;adolescenza, di rappresentanti del mondo ecclesiastico, politico e istituzionale, fra i quali il sindaco di Gorgoglione, il viceministro dell&#39;Interno Filippo Bubbico, il prefetto di Matera, il presidente della cooperativa Novass, nonch&eacute; i rappresentanti della Caritas diocesana locale e i docenti dell&#39;Istituto Comprensivo &quot;Rocco Montano&quot;.<br /><br />Carmen Olivieri, presidente della cooperativa Novass, l&#39;ente gestore del Centro Sprar, ha evidenziato come l&#39;accoglienza voglia dire oggi ripopolamento dei piccoli centri, argine alla chiusura delle scuole e degli altri servizi essenziali e nuove risorse per importanti settori produttivi ormai abbandonati.&nbsp;

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