Minoranza: assurdo rinviare il Consiglio su “Pari opportunità”

“La nostra proposta era quella di tenere la seduta già il prossimo 31 maggio, tenuto conto l’impegno preso a seguito dell’incontro tenuto con la Commissione per le Pari Opportunità dopo frase sessista pronunciata nei confronti dell’assessore Merra”

“Sono incomprensibili e davvero risibili le motivazioni con le quali la maggioranza di centrodestra che sostiene il Presidente Bardi ha deciso di tenere il Consiglio regionale il 28 giugno 2022, con all’ordine del giorno la frase sessista pronunciata lo scorso 2 maggio, durante i lavori consiliari per il rinnovo dell'Ufficio di presidenza”. E’ quanto dichiarano i gruppi di minoranza in Consiglio regionale, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Italia Viva al termine della conferenza dei capigruppo che aveva il compito di individuare le date e definire gli argomenti dei prossimi Consigli regionali.

“La nostra proposta – sottolineano i gruppi di minoranza – era quella di tenere il Consiglio regionale già il prossimo 31 maggio, tenuto conto l’impegno preso a seguito dell’incontro tenuto con la Commissione per le Pari Opportunità che aveva deciso, sull’argomento, di mantenere un presidio fisso in Consiglio regionale. Le motivazioni addotte dai partiti di centrodestra lucano per rimandare al 28 giugno 2022 il Consiglio regionale sono che l’esito di tale Consiglio potrebbe influire sull’esito delle prossime elezioni amministrative: tesi bislacca che, se fosse condivisa, significherebbe che sarebbe inutile fare qualsiasi altro Consiglio regionale perché potrebbe influire sulle prossime elezioni amministrative. Tesi altresì assurda perché per evitare di discutere di argomenti che evidentemente metteranno in imbarazzo il Presidente Bardi si preferisce evitare di discuterne, sperando che il tempo possa far diminuire l’indignazione del popolo lucano”.

“Dal canto nostro – concludono i gruppi di minoranza in Consiglio regionale – non lasceremo che i partiti che sostengono il Presidente Bardi la passino liscia e chiediamo al Presidente di fare in modo che il Consiglio regionale discuta subito di quanto accaduto. Chiediamo al Presidente Bardi di farsi carico nel ridare senso ad un Consiglio regionale evidentemente macchiato nella sua onorabilità dalle offensive frasi usate contro l’Assessore donna, Merra”.

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