Per il capogruppo di Lb-Fdi “gli ultimi fatti accaduti ci danno un’amara conferma di quanto il problema sia stato sottovalutato dalle istituzioni a tutti i livelli”
“La questione sicurezza è diventata prioritaria in Basilicata. Nell’indifferenza generale, lo avevamo capito già ad inizio 2016 quando avevamo presentato una legge sulla sicurezza urbana, che, sebbene approvata nella commissione consiliare competente e bloccata per mancanza di fondi in quella bilancio”.<br /><br />E’ quanto evidenzia il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa per il quale “gli ultimi fatti accaduti nel metapontino ci danno un’amara conferma di quanto il problema sia stato sottovalutato dalle istituzioni a tutti i livelli. L’ondata di violenza colpisce le nostre comunità sia sotto il profilo della tranquillità pubblica, della qualità della vita che deve essere garantita a tutti i cittadini, sia sotto il profilo dei danni materiali che tali aggressioni comportano ai lucani ed agli imprenditori, in particolare”.<br /><br />“Siamo vicini ai cittadini del metapontino – continua – e vogliamo sostenerli in questa battaglia che deve coinvolgere tutte le forze dell’ordine. L’obbiettivo prioritario deve essere quello di stanare i responsabili. Non bastano le pattuglie, che si sono dimostrate degli scarsi deterrenti. È necessario un presidio di sicurezza che si occupi solo di assicurare i colpevoli alla giustizia. Una task force dedicata a mettere fine a questa sequela di crimini. Siamo in costante contatto con la segreteria cittadina di Fdi-An di Scanzano Ionico, nella persona di Sabatino Casulli, che condivide la necessità di un più incisivo intervento delle forze dell’ordine nella zona”.<br /><br />“Il lassismo dimostrato in questi anni – aggiunge – non ha fatto altro che esasperare gli animi dei cittadini ed ha alimentato forme di autodifesa che in uno Stato di diritto non dovrebbero essere necessarie. È lo Stato che rinuncia ad una delle sue funzioni principali: garantire la sicurezza. I cittadini non dovrebbero essere costretti a difendersi da soli, ad organizzare ronde o vigilanze private. La sicurezza è un bene comune essenziale e dovrebbe essere garantita. Si fa, quindi, sempre più pressante rivedere le norme sulla legittima difesa per evitare che, costretti a sopperire alle mancanze dello Stato, i cittadini siano abbandonati a loro stessi”.<br /><br />“È necessario – conclude Rosa – rendere il territorio meno aggredibile alle attività criminose che rappresentano, oltre che un vulnus alla civile convivenza, anche un ostacolo allo sviluppo economico. I danni che sono stati causati alle imprese della costa ionica, infatti, pesano sui cittadini ma anche sull’economia. Chi investirà sapendo che potrebbe perdere tutto in un rogo o in un furto? Chiediamo alle istituzioni di predisporre presidi permanenti di forze dell’ordine dedicati a scardinare il fenomeno e non solo ad arginarlo. Chiediamo che sia garantita la sicurezza dei lucani come priorità”.<br /><br />L.C.<br />