Da oggi è partita una trattativa no stop tra Federmeccanica e Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. I lavoratori lucani interessati al contratto metalmeccanici sono 7.000. La delegazione lucana presente alla trattativa è formata dal Segretario Regionale UILM Basilicata Marco Lomio e dal Segretario Organizzativo UILM Basilicata Giovanni Galgano
Le parti hanno fissato una tre giorni in seduta plenaria per provare a firmare l'intesa. Dopo i passi avanti registrati nelle riunioni precedenti, le delegazioni trattanti cercheranno di sciogliere gli ultimi nodi: inquadramento professionale, appalti, trasferte, orario di lavoro e, soprattutto, recepimento del testo unico sulla rappresentanza e salario. I sindacati chiedono alle aziende di poter recuperare il 100% dell'inflazione. Per Fim, Fiom e Uilm l'offerta di Federmeccanica è tuttavia ancora insufficiente. I sindacati sono disponibili a sperimentare forme innovative anche sugli incrementi salariali, ma senza scambi impropri che finiscano per cambiare di fatto il contratto nazionale.
La discussione – sottolinea una nota della Uilm – è a buon punto per quanto concerne tutto il resto: pensiamo al “welfare”, ovvero alla previdenza ed all’assistenza sanitaria integrative; all’apprendistato; alla formazione e al diritto allo studio; la riforma dell’inquadramento; l’orario; il recepimento del Testo Unico sulla rappresentanza; le relazioni industriali e la partecipazione; le trasferte; gli appalti; i trasferimenti e la reperibilità; la diffusione del secondo livello di contrattazione. Puntiamo, dopo un anno di trattative e 20 ore di sciopero, a realizzare unitariamente un contratto “storico” di cui si parlerà positivamente.
La posizione sindacale è nota e si caratterizza, in particolar modo, per la richiesta a Federmeccanica-Assistal del riconoscimento al 100 per cento dell’inflazione ‘ex post’ sui salari per tre anni, alla valorizzazione del doppio livello contrattuale, quello centrale e quello decentrato; al mantenimento degli scatti di anzianità; alla concretizzazione di un pacchetto ‘welfare’ a carico delle aziende, affinché si possa anche estendere il fondo di sanità integrativa a lavoratori e familiari. Tutte richieste che riteniamo possano diventare un fatto concreto.
Guardiamo ad un nuovo modello di sviluppo – è scritto nella nota – basato su salari e produttività crescenti, nonché su merito e responsabilità. I presupposti sono il posizionamento su settori ad alto valore aggiunto e l’investimento in ricerca e sviluppo, per l’innovazione del prodotto. Insomma, ci convincono i programmi di riforme riguardanti le infrastrutture immateriali e quelle materiali, mediante la disponibilità di concreti investimenti pubblici e privati. Vogliamo una contrattazione che mantenga valore mediante il potere d’acquisto delle retribuzioni tutelato attraverso il contratto nazionale. Ci vogliono, tanto per non ripetersi, incrementi salariali che coprano l’intera inflazione registrata. Il secondo livello di contrattazione dovrà, invece, servire a determinare reddito aggiuntivo nelle tasche dei lavoratori, facendo leva sugli sgravi relativi al reddito di produttività e a tutte quelle voci aggiuntive relative al welfare aziendale non cumulabili al reddito imponibile. In questo senso – insiste la Uilm – faremo un buon contratto.
bas04