Memorandum Eni-Coldiretti, Leggieri: è un vero paradosso

Per il consigliere del M5s “Bardi e la sua maggioranza a trazione leghista devono mettere al primo posto la salute, l’ambiente e il futuro sostenibile della nostra regione e dei suoi cittadini di fronte alle pressioni che arrivano dall’Eni in primis”

&ldquo;Il memorandum sull&rsquo;agricoltura siglato da Eni e Coldiretti &egrave; un vero e proprio paradosso, il supporto da parte di Eni del marchio lanciato all&rsquo;inizio del 2019 da Coldiretti e che si chiama &lsquo;Io sono lucano&rsquo;, pi&ugrave; che rilanciare l&rsquo;agricoltura lucana, potrebbe definitivamente affossarla&rdquo;.<br /><br />Lo afferma il consigliere regionale del M5s, Gianni Leggieri che aggiunge: &ldquo;Con la franchezza di chi pu&ograve; parlare liberamente perch&eacute; non deve chinare la testa dinanzi a nessun padrone o amico, posso affermare che la presenza di Eni in questa nostra meravigliosa terra ha assunto i caratteri di una colonizzazione, un&rsquo;invasione barbarica che ha portato solo povert&agrave; ed emigrazione. A fronte di un prezzo altissimo pagato dalla regione in termini di salute pubblica e devastazione del territorio, i vantaggi economici sono stati veramente pochi e limitati a poche persone. Certo, qualcuno ha avuto grossi vantaggi, ma questo qualcuno &egrave; la stessa Eni e qualche politico lucano che deve le sue fortune proprio all&rsquo;amicizia con certe lobbies&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Eni in Basilicata &ndash; dice – paga royalties ridicole, le pi&ugrave; basse al mondo e ha tutta la convenienza a restare a queste condizioni nella nostra terra. &Egrave; un dato questo che va ricordato, anche se non &egrave; l&rsquo;aspetto economico della vicenda a interessarmi di pi&ugrave;. Per onore di verit&agrave;, per&ograve;, non si pu&ograve; nascondere ai cittadini lucani che i benefici della occupazione del nostro territorio sono tutti per Eni e che nessuno degli accordi siglati ormai 20 anni or sono &egrave; stato rispettato dalla compagnia del cane a sei zampe. Nessuno di noi ha l&rsquo;anello al naso e nessuno di noi &egrave; ancora disposto a farsi prendere in giro. Come non siamo disposti pi&ugrave; a credere alla favola che ci vuole raccontare l&rsquo;amministratore delegato di Eni quando afferma che le sue priorit&agrave; sono ambiente e salute, agricoltura sostenibile&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Da quando sono iniziate le attivit&agrave; estrattive in Val d&rsquo;Agri &ndash; continua Leggieri – le aziende agricole della zona si sono dimezzate. Questo semplice dato serve a rendere l&rsquo;idea dell&rsquo;impatto devastante che Eni e le altre multinazionali del petrolio hanno avuto. A fronte di questo calo impressionante delle attivit&agrave; agricole della val d&rsquo;Agri, il ritorno occupazionale determinato dall&rsquo;industria del petrolio per la nostra regione &egrave; stato molto misero. Unico interesse di Eni &egrave; il profitto e questo viene prima di tutto. Prima della salute dei cittadini, prima del rispetto dell&rsquo;ambiente, dell&rsquo;agricoltura, prima persino del rispetto delle regole, come le vicende giudiziarie locali stanno ampiamente dimostrando&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il 23 aprile 2019 &ndash; sostiene il consigliere pentastellato – il dott. Francesco Curcio, procuratore della Repubblica di Potenza, ha comunicato la chiusura delle indagini a carico di tredici persone (tra cui 5 membri, pubblici ufficiali, facenti parte del Ctr, comitato tecnico regionale) e di una persona giuridica, l&rsquo;Eni s.p.a, per i reati di disastro ambientale, abuso d&rsquo;ufficio, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale. Le notizie ufficiali e i dati a disposizioni (alcuni gi&agrave; confermati dalla stessa Eni s.p.a.) ci dicono che in 16 anni sono stati contaminati e compromessi 26 mila metri quadri su un&rsquo;area di 180 mila intorno al Cova (Centro oli val d&rsquo;Agri); secondo la magistratura sono state smaltite irregolarmente oltre 854 mila tonnellate di sostanze altamente inquinanti e pericolose&rdquo;.<br /><br />Come gi&agrave; ribadito in un&rsquo;interrogazione dal mio collega Gianni Perrino &ndash; aggiunge – ritengo fondamentale conoscere quali azioni sono state messe in campo dalla Regione Basilicata per attuare quanto previsto dalla delibera 62/2019 che autorizza l&rsquo;ufficio legale regionale a intraprendere ogni azione utile per ottenere un risarcimento dei danni da parte di Eni e congiuntamente a costituirsi in giudizio nei procedimenti a carico dell&rsquo;azienda&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Bardi e la sua maggioranza a trazione leghista &ndash; conclude Leggieri – mettano al primo posto la salute, l&rsquo;ambiente e il futuro davvero sostenibile della nostra meravigliosa regione e dei suoi cittadini di fronte alle pressioni e alle richieste che arrivano dalla multinazionali del petrolio, Eni in primis&rdquo;.

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