Melfi, Pd su riordino sistema sanitario regionale

"Sul tema del "Riordino del sistema sanitario di Basilicata", il 26.10.2016 abbiamo celebrato a Melfi un Consiglio Comunale Aperto scegliendo una strada ampiamente democratica, quella del confronto pubblico, per dare la possibilità a tutti di intervenire ed esprimere la propria opinione su una questione molto sentita da tutta la comunità di Basilicata e del Vulture Melfese. In quella occasione, abbiamo sottolineato ancora una volta, il fondamentale ruolo che svolge per tutto il territorio nord di Basilicata, la struttura dell’Ospedale S. Giovanni di Dio, sede di Pronto Soccorso Attivo".
Così Michele D’Adamo, segretario del Pd do Melfi, che aggiunge: "Con questa ferma convinzione, abbiamo, inoltre, approvato all’unanimità dei gruppi consiliari un ordine del giorno che ha sottolineato la volontà del Consiglio di adottare tutte le iniziative utili affinché l’area nord di Basilicata non venga penalizzata da un eventuale ridimensionamento dell’ospedale ed in seguito, rilanciato, ritenendo il nostro presidio ospedaliero strategico e quindi fondamentale il suo miglioramento e potenziamento. Come Partito Democratico di Melfi, anche per mezzo del nostro gruppo consiliare, non ci siamo sottratti al dibattito pubblico su questo tema. Sin dall’inizio ci è sembrato mancare una visione strategica e sembra in fin dei conti mancare una vera e propria volontà di ascoltare i territori recependo dubbi e perplessità.
Sembra quindi, che si sia condotta soltanto una operazione di informazione su uno schema rigido
non modificabile. Questo atteggiamento – continua – è sintomo, per noi, di un affaticamento dell’amministrazione regionale che su questioni delicate non riesce a coinvolgere e anzi, divide. Per questo le nostre preoccupazioni rimangono e si rinsalda la convinzione che la riforma passerà per un accordo politico al ribasso tra consiglieri regionali di aree diverse. Un equilibrismo geografico che renderà la riforma un’occasione sprecata. Non si capisce altrimenti perché si continua a mantenere una diversità di approccio per i due modelli organizzativi proposti: l’area del potentino e l’area del materano. Ripetiamo che il punto di partenza non può che essere un'unica Azienda Ospedaliera Regionale, così come era stata originariamente immaginata ed un piano sanitario che abbia una logica ed una visione d'insieme per un obiettivo comune. La fretta è cattiva consigliera e la forza di una riforma la fa la capacità della politica di rendere tutti partecipi di quelle scelte, sindacati, operatori e cittadini. Oggi come allora, teniamo a ribadire che sarebbe semplicemente sbagliato accettare compromessi al ribasso a scapito della salute dei cittadini e della salvaguardia dei servizi. Senza divisioni tenendo alto il faro della Politica, che in epoche passate, anche su questo tema, ha prodotto la più grande stagione del riformismo lucano. Proviamo ad unire e ad immaginare una vera Legge Sanitaria Regionale".

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