"Con atto del 12 aprile 2016 n. 384 la Regione Basilicata ha deliberato di sospendere l’attività dell’Eni di reiniezione nel pozzo Costa Molina 2 applicando il principio di precauzione". Lo afferma, in un comunicato, Mediterraneo No Triv, per il quale "la decisione così assunta è sicuramente importante ma pone al contempo una serie di riflessioni".
"In effetti – si legge nel comunicato – sono anni che Mediterraneo No triv chiede alla Regione Basilicata e ai sindaci interessati da varie attività impattanti tra ricerca e estrazione di petrolio e gas e non solo, di applicare il principio di precauzione.
La dottrina anche di diritto comunitario indica che l’applicazione del principio di precauzione è indubbiamente una decisione discrezionale che compete al legislatore, e per determinati aspetti, al potere esecutivo.
Ma è anche vero che il principio di precauzione è un principio informatore della normativa comunitaria e internazionale che interviene non solo nell’ipotesi in cui ricorra una minaccia di danni gravi e irreparabili ma anche quando vi è una situazione di mera pericolosità che impone l’applicazione di determinate situazioni di cautela in un momento anteriore a quello nel quale il danno si è compiuto.
Quando però il danno ambientale è oramai acclarato, l’autorità preposta a garantire la tutela della salute dei cittadini e la loro sicurezza deve intervenire applicando – aggiunge Mediterraneo No Triv – il principio di precauzione al fine di ridurne il più possibile gli effetti nel rispetto del precetto di minimizzazione delle conseguenze dell’inquinamento.
Spesso i detrattori del principio di precauzione sostengono che non ci sono certezze scientifiche in grado di confermare che dal petrolio consegue inevitabilmente inquinamento ambientale.
In effetti, le zone di grigio tra certezze scientifiche e l’incertezza scientifica sono piuttosto ampie ma al riguardo è autorevole quanto affermato nella Dichiarazione di Rhio “la mancanza di certezze scientifiche assolute non dev’essere invocata per rimandare misure che consentirebbero di evitare il pericolo o di attenuarne gli effetti”. E se è chiaro come e quando si deve applicare il principio di precauzione, meno chiaro è capire perché abbiamo dovuto attendere tanto".
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