Il capogruppo del Psi in Consiglio regionale per garantire la più completa ed efficace tutela sanitaria di quanti, secondo i vari livelli di età, praticano attività sportive manifesta una serie di interventi ed azioni utili allo scopo
“Il nuovo programma per la dotazione di defibrillatori semiautomatici in alcune decine di comuni lucani che ne sono ancora sprovvisti e la circolare esplicativa per chiarire alcuni aspetti delle norme nazionali e regionali vigenti in materia di medicina sportiva, annunciati rispettivamente dall’assessore Martorano e dal dipartimento Salute della Regione, sono sicuramente iniziative positive, ma, ritengo, non del tutto esaustive per garantire la più completa ed efficace tutela sanitaria di quanti, secondo i vari livelli di età, praticano attività sportive”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Psi Rocco Vita che è anche presidente della Quarta Commissione (Politica sociale).
“La Regione Basilicata, prima tra le Regioni italiane – sottolinea Vita – dispone di una legge regionale la n. 59 del 1996 (‘Norme per la tutela sanitaria delle attività sportive’) considerata all’avanguardia per le azioni previste, all’epoca, che purtroppo non è stata del tutto attuata. Gli obiettivi centrali – ricorda – riguardano l’ accertamento e la certificazione dello stato di salute dei soggetti che pratichino o intendano praticare attività fisico – ricreative e della assenza di controindicazioni allo svolgimento delle stesse attività; lo svolgimento di iniziative di educazione sanitaria volte a diffondere la pratica delle attività motorie come mezzo di prevenzione e correzione delle anomalie fisiche; ogni altra attività prevista dalla programmazione regionale nell' ambito dei piani di intervento sociosanitario. La LR 59/96 contiene, inoltre, interventi a vari livelli, da quello di base, a quello comprensoriale ed intercomprensoriale sino alla valutazione funzionale e attitudinale dell’atleta professionista secondo le direttive del Coni, agli accertamenti anti-doping, allo svolgimento di attività didattiche, di ricerca e di educazione sanitaria, prefigurando una sorta di rete di servizi territoriali di medicina sportiva. Una normativa che ha trovato un seguito nella LR 26/2004 (‘Nuove norme in materia di sport’) con l’individuazione di altre azioni specifiche connesse alla pratica dello sport e delle attività motorie, e riconoscendo nello sport un importante componente della vita sociale e culturale dei cittadini della Basilicata, anche per favorire il benessere della persona”.
“La questione, pertanto, non si deve limitare alla dotazione di un numero sempre maggiore di defibrillatori presso le strutture sportive, obiettivo che riveste comunque una sua rilevanza, ma deve abbracciare un insieme di attività che riguardano la prevenzione con visite mediche sempre più accurate e che non può prescindere dalla formazione di medici, allenatori e dirigenti di società sportive, la istituzione di un Centro Regionale di medicina sportiva. Per questa ragione – annuncia Vita – sto lavorando ad un emendamento perché il Piano Sanitario Regionale, che in proposito non contiene alcuna azione specifica, riprendendo le finalità della LR 59/96, preveda una serie di interventi ed azioni a partire dal Centro Regionale di medicina sportiva con un programma organico da affidare alle due Aziende Sanitarie e con il pieno coinvolgimento di società sportive ed istituti scolastici”.