Il consigliere del Pd chiede notizie sullo stato di attuazione di due iniziative, programmate con leggi approvate in Consiglio regionale e provvedimenti della Giunta, per rendere operative le strutture per il monitoraggio della salute in Val d’Agri
L’istituzione del Centro di medicina ambientale presso il presidio ospedaliero di Villa d’Agri e l’avvio delle attività della Fondazione “Osservatorio Ambientale Regionale” sono al centro di due interrogazioni presentate dal consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza, e rivolte all’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, e all’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer.<br /><br />Con la prima interrogazione Lacorazza fa riferimento a quanto stabilito da una delibera della Giunta regionale con la quale “è stato istituito il Centro di medicina ambientale della Regione Basilicata, con valenza interaziendale, presso il presidio ospedaliero di Villa d’Agri ed attestato all’Asp, che opererà di concerto con la Regione Basilicata e con l’Asm, oltre che con il supporto dell’Aor San Carlo di Potenza e dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture” e all’art.17 della Legge di stabilità regionale 2015, che per attivare il suddetto Centro ha assegnato all’Asp, un finanziamento in conto capitale di euro 750.000,00 nell’anno 2015 ed un finanziamento in conto corrente per gli anni 2015, 2016 e 2017 di euro 300.000,00 annui e, nelle more dell’attivazione del Centro presso cui attestare le attività di epidemiologia ambientale per le quali è stata prevista una spesa di 1.500.000,00 euro, “al fine di avviare un programma in grado di monitorare i meccanismi di azione sulla salute dei determinanti ambientali e sociali e di stimarne l’impatto sanitario, la Giunta regionale avrebbe dovuto adottare i relativi provvedimenti attuativi ed organizzativi, ivi compresi quelli destinati a definire le necessarie collaborazioni con enti nazionali e sovranazionali istituzionalmente riconosciuti, nonché la partecipazione della Regione a studi e programmi di ricerca in ambito sanitario”.<br /><br />A riguardo Lacorazza chiede di conoscere “lo stato di definizione del progetto di dettaglio riguardo all’attivazione del Centro di medicina ambientale; se sono iniziate le attività di studio relative all’indagine epidemiologica, e se sì, a chi sono state affidate le attività di studio, a che punto sono, e quali sono i tempi previsti per la conclusione delle stesse indagini epidemiologiche; quali relazioni si intendono attivare, al fine di garantire la massima affidabilità dei dati che tali attività potranno produrre, soprattutto al fine di costruire politiche in grado di garantire il diritto alla salute e la sostenibilità, e come si intende raccordare questa attività con Arpab, Università, Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica e Centro di medicina ambientale; se al fine di coordinare tutto ciò si intende costituire in capo alla Presidenza delle Giunta o al Dipartimento Politiche della Persona una cabina di regia in grado di far ‘dialogare’ gli atti di programmazione e di gestione degli stessi”.<br /><br />Con la seconda interrogazione, rivolta all’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer, Lacorazza ricorda una sua precedente nota del 13 febbraio 2015, con la quale aveva sollecitato “l’avvio delle attività della la Fondazione Osservatorio Ambientale Regionale, istituita con la legge regionale n. 26/2014, “anche e soprattutto per evitare l’accentuarsi delle difficoltà nei rapporti, sulle tematiche di carattere ambientale, con le comunità delle aree con maggiore incidenza delle attività estrattive”.<br /><br />Lacorazza auspicava inoltre “che si implementasse l’Accordo Quadro tra la Regione Basilicata ed il Cnr, sottoscritto il 19 giugno 2012 con un nuovo Accordo Operativo al fine di garantire continuità alle attività dell’Osservatorio stesso e di valorizzare adeguatamente i risultati di ricerca ottenuti dal Cnr-Imaa in tale ambito”. In questo senso, con l’interrogazione Lacorazza chiede di conoscere “la eventuale prosecuzione delle attività in essere e la tempistica per l’avvio operativo della Fondazione Osservatorio Ambientale Regionale; quali relazioni si intendono attivare, soprattutto al fine di costruire un polo ambientale legato al diritto alla salute e sostenibilità, e come si intende raccordare questa struttura con Arpab, Università, Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica e Centro di Medicina ambientale, con sede in Val d’Agri, anche punto di riferimento per l’indagine epidemiologica; se al fine di coordinare tutto ciò si intende costituire in capo alla Presidenza delle Giunta o al Dipartimento Ambiente e Territorio una cabina di regia in grado di far ‘dialogare’ gli atti di programmazione e di gestione degli stessi”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />