Mazzocco (Api), nella manovra provvedimenti contro le cooperative

“Nella manovra bis di Governo ci sono atti punitivi nei confronti del mondo delle cooperative con il "taglio" delle agevolazioni fiscali (in verità a far data dal 2008 rimaste poche e di scarsa consistenza) e l’aumento della tassazione del 10% sugli utili accantonati a riserva. In poche parole si vuole tassare la sussidiarietà e la solidarietà, penalizzare il lavoro e l’impresa sociale, colpire un sistema di imprese che con grande impegno e originalità coniuga efficienza imprenditoriale e impegno sociale, capacità competitiva e massima attenzione all’occupazione di persone diversamente abili o comunque ai margini del mercato del lavoro”. E’ quanto afferma Vilma Mazzocco, coordinatrice regionale per la Basilicata e dirigente nazionale dell’ApI, intervenuta alla Festa nazionale dell’ApI di Labro, coordinamento il dibattito sul tema “Crescita Economica e Occupazione: Cambiamo il Futuro dei Giovani”.
“Come ha spiegato chiaramente l'Alleanza delle cooperative con dati inconfutabili l’intervento fiscale per fare cassa – aggiunge – produrrebbe davvero poco per la manovra da 45 miliardi di euro, ma tanto invece per le 83.000 cooperative italiane che contano su 12 milioni di soci e 1 milione 100 mila occupati specie per gli effetti gravissimi dovuti al blocco della capitalizzazione. Con le modifiche annunciate dal Governo, è probabile, per esempio, che gli utili accantonati a riserva siano tassati al 40% per le cooperative in genere, al 30% per le agricole e al 65% per quelle di consumo. Per le cooperative di lavoro che rispettano i parametri dell'articolo 11 del Dpr 601/1973 l'Irap è deducibile dal reddito imponibile. Per le banche di credito cooperativo – a tutela delle quali è intervenuta anche la Banca d'Italia assolvendo al suo ruolo istituzionale – c'è l'obbligo di destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale. La base imponibile fiscale è pari al 27% per effetto della deduzione fiscale del 3% dell'utile destinato ai fondi mutualistici. Se la manovra fiscale del Governo, che pure dice di essere vicino alla Dottrina Sociale della Chiesa, eleverà la percentuale dell'utile tassabile, si ridurrà l'importo della riserva accantonabile e quindi non saranno penalizzati i soci ma il patrimonio netto della banca cooperativa.
Tutto ciò – evidenzia Mazzocco – coincide con una fase di impegno straordinario del mondo della cooperazione che con solo ha dato priorità all’occupazione, sacrificando la redditività dell'impresa, ma ha continuato ad assicurare i servizi di welfare e alla persona, nonostante i ben noti ritardi di pagamento della pubblica amministrazione, destinati ad aggravare le conseguenze a causa dei tagli disposti per gli enti locali soprattutto nel welfare. Le parole del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato Vaticano, secondo il quale il mondo cooperativistico, che in periodi di crisi ha dato lavoro e solidarietà straordinaria, merita un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica – conclude la dirigente di ApI – sono particolarmente efficaci quale giudizio su quanto sta accadendo perché, come evidenzia il cardinale Bertone, un’economia civile non può trascurare la valenza sociale dell’impresa”.
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