Mazzeo (Idv):“Quante strumentalizzazioni sui giovani”

Il consigliere regionale di Italia dei valori si augura che “dopo le parole, nei fatti la proposta di legge sul reddito minimo garantito non incontri gli stessi ostacoli di quella per la trasparenza nei concorsi pubblici”

“Le tematiche che riguardano i giovani – sottolinea Mazzeo – sono diverse ed esistono approcci approfonditi e qualificati, analisi attente e spunti per soluzioni possibili. Insomma un interesse vero e positivo intorno al mondo dei giovani c’è e c’è sempre stato, ma oggi va calibrato meglio, scansando retorica e saccenterie varie di stampo pedagogico che spesso costituiscono la premessa a vere e proprie strumentalizzazioni".

"Vorrei richiamare – continua Mazzeo – alcuni aspetti di queste problematiche che, a mio parere, evidenziano una serie di contraddizioni, soprattutto per come vengono affrontate da noi ‘adulti’ addetti alla politica. Troppo spesso i giovani costituiscono il pretesto per riunioni, per convegni, per discussioni generiche sganciate dalla realtà vera e da possibili decisioni. Bisogna prendere atto, purtroppo, che si è creato una sorta di rituale intorno ai giovani con molti tentativi di attrazione, possibilmente senza pagare pegni per le insufficienze e le resistenze dimostrate. Partiti, sindacati, associazioni e le stesse istituzioni si cimentano nella ripetizione di elenchi di bisogni delle nuove generazioni, senza aprire le prospettive per progetti con un ricambio reale. Così facendo vengono allestite discussioni con tanto di pubblicità. I temi possibili sono diversi, i più comuni: ‘I giovani e la formazione’; ‘I giovani ed il lavoro… che dovrà venire’ Tralascio in questa sede la riflessione sulle ricadute che il fenomeno Renzi ha avuto anche nella nostra realtà, dove i giovani vivono una grave precarietà, senza lavoro per anni, sostenuti dalle famiglie in attesa di tempi migliori. Nella politica la dimensione per i giovani è la stessa, percorsi difficili e stesso ostacolati. Ora i giovani e le famiglie subiscono assieme anche l’effetto della crisi. Le possibilità di inserimento al lavoro sono scarse e saranno sempre di meno secondo previsioni attendibili. I giovani che non accettano queste condizioni vanno a lavorare fuori ripetendo la ‘piaga’ dell’emigrazione. Il calo della popolazione, dal punto di vista demografico, è un dato allarmante: è a rischio il futuro prossimo della regione. Quel potenziale umano necessario per quei ricambi generazionale ai diversi livelli subisce un impoverimento. Intanto continuano le discussioni. Belle parole, progetti avveniristici, ma poche indicazioni valide per il breve e medio periodo. Rispetto a tutta questa drammaticità persiste, a mio parere, una grave contraddizione con una distanza notevole tra le sedi dove si svolge la politica e la realtà. Ogni volta che si presenta l’occasione di poter fare qualcosa di utile per i giovani, nascono tutta una serie di difficoltà. Difficoltà generate da dispute scientifiche sull’articolato, sulla parola, sulla virgola, nelle proposte che vengono presentate”.

“L’esempio più eclatante – precisa Mazzeo – resta quello della proposta di legge per assicurare trasparenza nei concorsi pubblici. Concorsi pubblici, pochi o molti che siano, che vengono svolti con i vecchi sistemi. La proposta portata in Consiglio regionale è stata rispedita all’apposita Commissione in attesa che ‘illuminati’ esaminatori si decidano a dare un parere, e i tempi di attesa si sono allungati a dismisura. Si è addirittura agitato lo spettro della Corte Costituzionale che dato il periodo trascorso avrebbe già potuto dare il suo parere. Voglio augurarmi che la proposta del reddito minimo garantito riceva auspici migliori e abbia maggiore fortuna, quindi un percorso più veloce e ragionevole. I giovani non hanno molte soluzioni a loro disposizione in cui siano sempre salvaguardate dignità, autonomia e libertà. Il clientelismo, purtroppo, ancora oggi segna in negativo la nostra realtà, rappresentando una strada obbligata per pochi ‘privilegiati’ per accedere ad un posto di lavoro. Il merito resta un optional che non viene valutato adeguatamente. Credo che per questi giovani, di cui tutti noi parliamo tanto, sta venendo meno persino la speranza di un futuro migliore. Allora occorre mettersi a lavorare su risposte serie, legate a dei programmi di sviluppo che diano sicurezza di una crescita sociale ed economica adeguata alle esigenze della nostra terra. Forse, poi, dovremmo anche avere maggior pudore nell’avvicinarci a questi temi senza strumentalizzarli, ma piuttosto constatando gli ostacoli che noi stessi come classe dirigente poniamo ai processi di ricambio e di rinnovazione al nostro interno. Il potere, in sostanza, rimane sempre ben saldo in mano agli stessi. Pochi, per la verità, dal momento che qualche rondine, isolata, non è bastata per portare la primavera. Perciò ben venga che i giovani si adoperino per rimuovere pigrizia, resistenze, atteggiamenti prevaricatori e sottrarre proprio ‘a noi’ gli spazi necessari per decidere e organizzare il loro futuro. In fondo – conclude Mazzeo – il fatto che in tutto questo si continuino ad organizzare riunioni su tematiche giovanili senza far partecipare i diretti interessati, ma costringendoli ancora una volta a ascoltare passivamente in platea ‘la lezione’ si commenta da solo”.

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