Per il consigliere regionale del Pdl la decisione del Tribunale di Potenza “è animata da spirito di condanna senza giustizia”
“Una sentenza dettata da uno spirito di condanna senza giustizia dopo che il pm ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste e quindi dopo che il magistrato ha interpretato i fatti in maniera difforme rispetto all’accusa”. E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) dopo la condanna in primo grado emessa oggi dal tribunale di Potenza sulla vicenda dei rimborsi spese.<br /><br />“E’ prevalsa una singolare interpretazione monocratica – afferma Mattia – che risente, sicuramente, del diffuso clima di antipolitica, senza distinguere tra reali comportamenti. A nulla sono valse le prove testimoniali e documentali esibite in sede processuale (anche con utenze domestiche) per dimostrare che il mio comune è stato ed è Tolve, dove risiedo dalla nascita e che quindi non è una residenza né fittizia né occasionale. Potenza invece, come dovrebbe essere evidente, continua ad essere la sede della mia attività politico-istituzionale. Per i rimborsi spese che mi sono stati riconosciuti è stata, pertanto, solo applicata una legge regionale del 2002, attraverso il meccanismo di rimborso di carattere forfettario dopo la compilazione di un modulo nel quale doveva essere, obbligatoriamente, dichiarata la propria residenza. Ma evidentemente si è preferito un teorema di più facile presa tra l’opinione pubblica e fortemente condizionato da pregiudizi sui politici”.<br />