Mattia (Pdl): “Allarme rosso per piccole e medie imprese”

Il consigliere commenta i dati emersi dall’indagine Infocamere e sollecita “misure di emergenza per affrontare un autunno che si preannuncia ancora sotto il segno del calo dei consumi e della restrizione del credito”

“Non c’è solo il futuro della Sata di Melfi a preoccuparci per l’imminente autunno. L’indagine Infocamere pubblicata oggi da ‘Il Sole 24 Ore’ conferma che le piccole e medie imprese della Basilicata, insieme a quelle delle altre regioni del Sud, subiscono di più la congiuntura negativa con perdite di bilancio superiori alla media nazionale”. E’ quanto sottolinea il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia, evidenziando che “nella nostra regione sarebbero alcune migliaia le aziende che tra il 2009 e il 2011 hanno chiuso i bilanci in rosso e che almeno 1.500 rischiano di vedersi applicato il ‘regime delle società di comodo’ nel tentativo di rinviare il fallimento”.

“Se a questi dati si aggiungono quelli della rilevazione Cerved Group per il secondo trimestre dell’anno, con il 3,8 su 10mila imprese lucane fallite (nel primo trimestre la percentuale era del 2,2 su 10mila imprese) – continua Mattia – la situazione si fa ancora più allarmante senza risparmiare alcun settore di attività, spingendosi ben oltre all'agricoltura. Non a caso le attività immobiliari, quelle legate alla ristorazione e alla ricettività alberghiera sono quelle che hanno accusato l'andamento peggiore. Per non parlare dell’ulteriore danno provocato dalla durata delle procedure di fallimento che in Basilicata raggiunge in media i 9,9 anni con ripercussioni a catena sui creditori”.

Nell’evidenziare che “l’eccessiva pressione fiscale e le crescenti difficoltà di accesso al credito sono le difficoltà più acute per le pmi impossibilitate a resistere alla crisi”, Mattia sollecita a “dare seguito e concretezza agli impegni sottoscritti nei più recenti documenti da parte delle associazioni delle imprese, della cooperazione, dell’artigianato, dell’agricoltura e del turismo-servizi, senza attendere i grandi programmi della Giunta che, a parte la verifica dei risultati, richiedono tempi decisamente lunghi”. “I dati principali forniti al Meeting nazionale Confesercenti (100 mila imprenditori autonomi italiani hanno chiuso le loro attività senza poter contare su alcuna tutela sociale, 800 mila i posti di lavoro bruciati dalla crisi) si commentano da soli – conclude – e richiedono misure di emergenza per affrontare un autunno che si preannuncia ancora sotto il segno del calo dei consumi e della restrizione del credito”.

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