Per il consigliere del Pdl “la crisi delle Pmi non si supera con 79 imprese in più in due mesi”
“Non possiamo certamente accontentarci in Basilicata del saldo positivo tra luglio ed agosto scorsi di 79 imprese (395 nuove iscrizioni e 316 cessazioni) secondo i dati diffusi oggi da Unioncamere”. E’ il commento del consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia, aggiungendo che “i numeri della rilevazione statistica riferiscono di un saldo di 71 ditte in provincia di Potenza e solo 8 in quella di Matera”.
“Davvero dati eccessivamente limitati – sottolinea Mattia – per pensare ad un primo segnale di ripresa del settore delle microimprese che deve, invece, essere al centro di nuovi impegni ed innovative iniziative per l’autunno per il credito e i servizi. Se a livello nazionale, infatti, il tasso di crescita di imprese resta positivo e viene comunque considerato il risultato peggiore da quando la crisi ha interessato il nostro Paese, a livello regionale l’indicatore della nati-mortalità di ditte soprattutto individuali e/o familiari iscritte agli Albi delle Cciaa di Potenza e Matera richiede misure più forti per garantire intanto che si blocchi l’emorragia di imprese, specie commerciali, di servizi ed artigiane. Altrimenti la voglia di impresa che si manifesta con l’avvio di nuove attività non riuscirà a compensare la chiusura di altre attività. Il limite più evidente del nostro tessuto produttivo – sostiene Mattia – è che, mentre nel centro-nord alla crisi le nuove imprese rispondono optando per una forma giuridica più strutturata (societa' di capitali), al Sud e da noi sono ancora le ditte individuali, le società di persone a prevalere con il rischio di soccombere alla competizione dei mercati. Non può che preoccupare, inoltre, l’andamento del settore agricolo e zootecnico che è in assoluto il comparto produttivo che perde il maggior numero di imprese nel periodo luglio-agosto”.
Secondo Mattia “dopo quella che sembra essere una positiva ritrovata ‘pace sociale’ con il recupero della Cgil alla strategia del Progetto di Comunità che in precedenza l’ha vista esclusa dalla firma del documento, a differenza di quello Obiettivo Basilicata 2012, ci sono le condizioni di un rilancio serio della concertazione con tutti i sindacati e tutte le associazioni ed organizzazioni dell’impresa che, però, deve dare alcuni risultati a breve, evitando la solita litania dei tavoli di incontro tutto teorico e di disquisizioni”.