Il Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” di Matera inaugura l’Anno Accademico 2025/2026 con una visione rinnovata, frutto di una programmazione ampia e articolata che conferma l’Istituzione come uno dei principali poli culturali della Basilicata. Le attività delineate per il nuovo anno testimoniano l’impegno del Conservatorio nel coniugare formazione, ricerca, internazionalizzazione e produzione artistica, con una presenza sempre più attiva sul territorio, ribadendo il valore di una offerta didattica di primissimo piano.
“A tal proposito – ha esordito il Direttore del Conservatorio di Matera, Carmine Antonio Catenazzo – la cronaca ci consegna con orgoglio la vittoria del Premio Nazionale delle Arti – sezione Fisarmonica, tenutosi presso il Conservatorio di Terni, del nostro alunno Emanuele Viti, allievo della classe del Prof. Gian Vito Tannoia”.
Sul versante concertistico, il calendario dei prossimi mesi si presenta particolarmente ricco. Gli studenti, i docenti e i gruppi in residence saranno impegnati in diversi appuntamenti distribuiti nei luoghi simbolo della città e dell’intera regione. A novembre l’apertura della stagione vedrà protagoniste la Mathera Chamber Orchestra diretta da Grazia Giusto e l’Intermedia Laptop Ensemble guidato da Giuseppe Salatino, in collaborazione con il Museo della Scienza “SPARKme Space Academy”. Seguiranno il concerto del gruppo “Flute in progress” diretto da Alessandro Muolo in occasione della Festa di Santa Cecilia, e l’esibizione del Quartetto d’Archi del Conservatorio presso Palazzo Lanfranchi per la cerimonia di consegna delle onorificenze della Prefettura. Il mese di dicembre sarà invece dedicato alla produzione dell’Oratorio Nadal di Valentino Miserachs, con tre esecuzioni a Irsina, Matera e Laterza.
“L’intero anno accademico – ha dichiarato Carmine Antonio Catenazzo – sarà scandito da appuntamenti ormai consolidati, come il concerto inaugurale del nuovo ciclo formativo, il concerto di Pasqua, le iniziative corali e orchestrali del mese di maggio, la Stagione della Chamber Music – che da quest’anno vedrà anche repliche a Gravina in Puglia grazie a un protocollo d’intesa siglato con la Biblioteca Comunale – e, infine, l’ormai tradizionale concerto del 2 giugno in collaborazione con la Prefettura di Matera”.
Si rafforza inoltre la rete dei gruppi in residence, realtà che costituiscono una parte essenziale dell’identità artistica del Conservatorio. Ensemble vocali, cameristici, orchestrali e strumentali – dagli Archi in residence alla Brass Band, dal Coro da Camera all’Orchestra di Fiati – rappresentano un laboratorio permanente di eccellenza e un’occasione unica per gli studenti di confrontarsi con la dimensione professionale della musica.
Il nuovo anno segna anche l’avvio del XLI ciclo di Dottorato (II ciclo AFAM), intitolato “Al di là del paesaggio sonoro: prospettive musicologiche nella mappatura sonora degli ecosistemi e nell’interpretazione del territorio”. Si tratta di un percorso in continuità con quello avviato lo scorso anno, volto a integrare ricerca scientifica, innovazione tecnologica e valorizzazione del paesaggio sonoro. La referenza dei Dottorati è affidata al professor Giuseppe Salatino, che è referente anche per le attività legate alla Terza Missione. In quest’ottica, il Conservatorio sta consolidando una rete di protocolli d’intesa con enti pubblici, soggetti culturali e realtà private: tra i più recenti figurano la collaborazione con Openet Technologies S.p.A., volta alla co-progettazione di attività tra arte e tecnologia, e l’accordo con la Direzione Regionale Musei Nazionali Puglia, finalizzato alla formazione, ai tirocini e alla valorizzazione comune della ricerca.
Ampio e crescente è anche il capitolo dedicato all’internazionalizzazione. Il Conservatorio ha concluso con successo la Call Erasmus 2023 con mobilità studentesche, insegnamenti e la firma di nuovi accordi, mentre la Call 2024 ha visto la partecipazione dell’Istituto a due Blended Intensive Program (BIP), ospitati a Istanbul e Brașov e destinati a studenti di sassofono, viola e musica d’insieme. Con la nuova Call 2025, per la quale l’Istituzione ha già ottenuto un finanziamento di circa 56.000 euro, il Conservatorio si prepara a diventare capofila di nuovi programmi internazionali, mentre sono già in arrivo studenti e docenti da Poznań, Istanbul e Ankara. Grande attenzione è riservata, come sempre, ai talenti interni. Diversi studenti del Conservatorio parteciperanno quest’anno al Premio Nazionale delle Arti nelle varie sezioni, mentre sarà riproposta l’audizione “Solista e Orchestra”, una delle iniziative più apprezzate che consente ai migliori allievi di esibirsi insieme all’Orchestra Sinfonica dell’Istituto. La sede decentrata di Viggiano, dopo un primo anno di attività molto positivo, è confermata con una nuova convenzione.
“Un ulteriore ambito di crescita – ha aggiunto Michele Niglio, presidente del Conservatorio di Matera – è rappresentato dai progetti PNRR dedicati all’internazionalizzazione, che vedono il Conservatorio coinvolto in reti nazionali di ricerca, produzione e formazione accanto a istituzioni come NABA, la Scuola di Musica di Fiesole, il CNR, diverse Accademie di Belle Arti e Università. Tra le iniziative più imminenti vi sono i laboratori di sonorizzazione 3D, la realizzazione di progetti artistici in collaborazione con gli istituti partner e la preparazione di Falstaff di Verdi, che porterà studenti e docenti in tournée a Salvador de Bahia nel dicembre 2025, fino al convegno e alla rappresentazione finale previsti all’UNICAL nel marzo 2026”.
Infine, grande rilevanza assume il progetto MoEBIUS, finanziato dal MUR, che ha permesso al Conservatorio di realizzare una nuova resting room immersiva con tecnologia Dolby Atmos presso la sede di Le Monacelle. Uno spazio innovativo destinato al benessere psicofisico della comunità studentesca e pienamente coerente con la visione di un’istituzione attenta alla persona oltre che alla formazione.
“Con queste prospettive di indirizzo – ha concluso il Direttore Catenazzo – il nostro Conservatorio “E.R. Duni” conferma la propria vocazione a essere non solo un luogo di alta formazione, ma un centro di produzione culturale capace di dialogare con la città, il territorio e le reti internazionali. Un presidio di eccellenza che, anche per il 2025/2026, si propone come motore di crescita artistica, culturale e sociale per Matera e per l’intera Basilicata”.