Massaro (Csail) su iniziativa Prefetto Ospedale Villa d'Agri

"Salutiamo positivamente ed incoraggiamo l’iniziativa del prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, circa l’inadeguatezza del Piano Regionale Sanitario che prevede il ridimensionamento dell’Ospedale di Villa d’Agri".
È quanto si legge in una nota diffusa da Filippo Massaro, portavoce del Csail.
"Purtroppo  – prosegue Massaro nella nota – dobbiamo registrare che a parte qualche lettera scritta dai sindaci di Viggiano, Grumento Nova e Marsicovetere, confermando un’azione prettamente epistolare, alcune interrogazioni e mozioni “formali” ad opera di consiglieri regionali di opposizione e della solita lamentela di Lacorazza, se non fosse per il Prefetto nessuno si occuperebbe realmente dei problemi della Sicurezza delle popolazioni per la presenza del Cova di Viggiano, che come ricorda il Prefetto è un impianto a rischio di incidente rilevante (Seveso Ter). Ameno su questo punto adesso la Regione, per il protrarsi “scandaloso” della legislatura che rischia di allungare i tempi delle inadempienze e del malgoverno territoriale, è comunque tenuta a fornire risposte puntuali ed efficaci circa la problematica segnalata essendo in fase di definizione il Piano di Emergenza Esterno del Cova".
"Accanto ai servizi per affrontare la sicurezza  – aggiunge Massaro – ci sono poi i noti problemi evidenziati dalla bozza di atto aziendale da parte dell’ex commissario dell’Azienda Ospedaliera San Carlo con la conferma della volontà di penalizzare l’ospedale di Villa d’Agri. Per primi abbiamo messo in guardia dal pericolo di ridimensionare la struttura sino a farla diventare una sorta di poliambulatorio. L’atto dell’ex commissario, è il caso di ricordare, individua solo quattro strutture complesse presso l’ospedale di Villa d’Agri, mentre 7 sono a Lagonegro (con altre 5 strutture condivise con Villa d’Agri di cui 4 praticamente attestate a Lagonegro). Dunque a leggere attentamente la nuova organizzazione appare evidente come l’ospedale della Val d’Agri diventi la “succursale” di quello di Lagonegro. Infatti i primari di radiologia, cardiologia, la direzione sanitaria, il Laboratorio di analisi sono attestati a Lagonegro da cui dipenderanno i reparti di Villa d’Agri. Mentre addirittura a Melfi vi è il primariato di ostetricia e ginecologia con un punto nascita da chiudere secondo le indicazioni dell’Accordo Stato-Regioni del 2010 (come accaduto da tempo per Villa d’Agri) in quanto i parti sono stabilmente sotto i 500 l’anno. Purtroppo nonostante le periodiche rassicurazioni della Franconi, adesso nella duplice veste di Presidente facente funzioni e assessore alla Salute, non è accaduto nulla di positivo. L’irresponsabilità polito-amministrativa trova riscontro nella realizzazione di una nuova struttura spendendo oltre 20 mln di euro senza programmarne il pieno e completo utilizzo".

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