"Sono colpito, essendo un appassionato di numeri, che a fronte di ricavi in più nel 2016 di circa 290 milioni di euro, di cui 270 milioni dovuti al canone, io non abbia trovato leggendo nelle pieghe del bilancio Rai, investimenti in innovazione e in servizi, in vista di un salto di qualità dell'azienda".
Lo ha detto il senatore Salvatore Margiotta, componente della Commissione di vigilanza sulla Rai, nel corso dell'audizione del cda a palazzo San Macuto. "Non mi pare che corrisponda, a fronte di un investimento dello Stato, cioè dei cittadini, di 270 milioni di euro in più per questa gestione aziendale, una crescita della qualità complessiva della Rai. Al contrario- continua Margiotta- apprendo che questi soldi sono stati spesi quasi completamente nella cosiddetta gestione ordinaria: leggo che l'aumento del costo del personale sfiora i 40 milioni, che le prime utilizzazioni nell'ultimo anno sono lievitate a 244, superiori alla somma degli anni 2013, 2014 e 2015. Non comprendo i 24 milioni di euro destinati all'area Digital: 990 mila euro per Rai Play, e gli altri 23 milioni come vengono utilizzati?", incalza Margiotta sottolineando i 2,5 milioni di euro spesi per consulenze e collaborazioni. "Come si attribuiscono e di che tipo di consulenze necessita l'area digital?", conclude.
Bas 05