Anche in Basilicata saranno due le ore di sciopero a fine turno o giornata proclamate per lunedì 12 dicembre da Cisl e Uil per richiedere con forza l'apertura di un vero negoziato sulla manovra economica, con particolare riferimento ai capitoli delle pensioni e del fisco. A Potenza e Matera si terranno manifestazioni di protesta davanti alle Prefetture. “Monti aveva assicurato i sindacati che la manovra sarebbe stata rigorosa ma equa e invece si sta rivelando, con non poca sorpresa, pesante, iniqua e recessiva”, commentano i segretari generale della Cisl e della Uil di Basilicata, Nino Falotico e Carmine Vaccaro. “Di questa manovra, della quale pure ravvisiamo i caratteri della necessità e dell'urgenza per mettere in sicurezza i conti pubblici e l'esistenza stessa della moneta unica, non ci piace la sostanza, fatta di tagli e inasprimenti fiscali ai soliti noti, e non ci piace il metodo unilaterale. I sacrifici imposti senza confronto, senza concertazione e senza un'equa distribuzione dei carichi – spiegano Falotico e Vaccaro – rischiano di compromettere la coesione sociale di un paese già sfilacciato e indebolito da una crisi economica e occupazionale gravissima”.
“L'idea che ci siano materie sulle quali non è necessario esperire la concertazione – proseguono i due dirigenti sindacali – fa fare al paese un salto indietro di almeno vent'anni e allo stesso tempo rende sterile l'azione riformatrice, come hanno ben dimostrato i recenti tentativi di accantonare la concertazione in nome di una ristretta visione parlamentarista della democrazia. Le società complesse non si possono governare senza condivisione sociale e senza confronto con i soggetti che rappresentano, beninteso non interessi corporativi o di casta, ma interessi e bisogni diffusi dei ceti popolari”. Per Falotico e Vaccaro “è singolare che questa filosofia anti-concertativa venga proprio dal professor Monti che, in quanto ex commissario europeo, sa bene quanto sia importante il ruolo del partenariato economico e sociale nei processi decisionali delle politiche comunitarie, come egli stesso ha opportunamente ricordato nel corso della conferenza stampa di presentazione della manovra finanziaria”.
“L'assenza di una trattativa, unita al sostanziale ammutinamento dei partiti, ha prodotto una manovra pesante che si accanisce contro i lavoratori e i pensionati, contro le donne e chi ha perso il lavoro, ossia contro l'anello debole della società, riducendone ulteriormente il potere di acquisto e alimentando così la spirale perversa della recessione, prospettiva peraltro già annunciata dai principali osservatori economici”. Secondo i segretari lucani di Cisl e Uil “ci sono esempi anche recenti in Europa di come manovre economiche fatte di tagli indiscriminati e nuove tasse, sotto l'egida delle autorità finanziare internazionali e della agenzie di rating, abbiano prodotto un effetto pressoché nullo sui conti pubblici e gettato i paesi in una spirale regressiva fatta di recessione, disoccupazione di massa e povertà diffusa”.
“I conti pubblici, l'Italia e l'Europa – proseguono Falotico e Vaccaro – si salvano aumentando la crescita e per aumentare la crescita la prima e più urgente misura è mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati, che sono le classi sociali con la più elevata propensione marginale al consumo, e sbloccare le risorse per le infrastrutture incagliate nelle maglie soffocanti del patto di stabilità interno. Questa manovra, proprio perché non concertata, va invece in direzione ostinata e contraria e mette a serio rischio tanto la tenuta dei conti pubblici quanto la coesione sociale”.
Falotico e Vaccaro auspicano, infine, che, “anche sulla scorta di quanto emergerà dal vertice nazionale tra Camusso, Bonanni e Angeletti, si possano creare le condizioni per l'intrapresa di iniziative di lotta unitarie finalizzate alla definizione di un patto sociale da fare con il governo per assicurare rigore, vera equità e crescita alla manovra economica”.
BAS 05