Maltempo, Napoli: in Basilicata prevenzione di là da venire

“Verificare, pianificare e programmare significa mettersi nelle condizioni di prevenire i disastri ed è questo un dovere a cui non bisognerebbe sottrarsi”

“La stagione autunnale, con il suo carico di piogge, sta creando disagi e disastri in gran parte d’Italia. Fortunatamente – sottolinea Napoli – la nostra regione è rimasta ai margini di questa ondata di maltempo. Nello scorso mese di settembre ci preoccupammo di sollecitare la Regione affinché si adoperasse per una ricognizione del territorio, predisponendo interventi nelle aree a maggior rischio idrogeologico che, con le precipitazioni, corrono il rischio di esporre a seri pericoli la popolazione residente. Ci saremmo aspettati, da parte degli uffici regionali preposti, la pianificazione degli interventi, previsti e realizzati, nelle zone ritenute a più elevato rischio del nostro territorio. Insomma una sorta di carta degli interventi, utile a rilevare se si fosse dato corso a quegli interventi di manutenzione lungo i corsi dei fiumi e di ripulitura degli argini. Nulla di tutto questo è invece accaduto, ma quello che è ancora più grave è il fatto che non si ricevono segnali di interventi da nessun angolo della Basilicata”.

“La Lucania – fa rilevare Napoli – a causa della fragilità del suo territorio, ha bisogno di azioni programmatiche e strutturali tali da evitare il puntuale ripetersi di emergenze ormai storiche come dimostrato da frane, smottamenti e inondazioni che riguardano diverse aree della nostra regione. C’è, ad esempio, bisogno di programmare interventi radicali per risolvere problemi atavici come quello che riguarda la strada statale per Maratea, con il costone roccioso che puntualmente frana ed interrompe per settimane il transito sull’arteria. Pensiamo, poi, alla poco rassicurante condizione della Basentana che desta preoccupazione anche sulla scorta di quanto accaduto nella scorsa primavera. Ed ancora, alle esondazioni di fiumi che hanno sempre compromesso le attività agricole del metapontino. Del resto gli interventi ‘tampone’, per limitare i danni agli agricoltori, non hanno mai prodotto gli effetti sperati”.

“A tutte queste problematiche, cui il nostro territorio porge inevitabilmente il fianco, si continua a non trovare soluzioni che siano durature nel tempo. Ecco perché oggi, nel pieno della stagione autunnale, si chiede conto dell’immobilismo alla classe politica di governo regionale. Verificare, pianificare e programmare – sostiene Napoli – significa mettersi nelle condizioni di prevenire i disastri ed è questo un dovere non solo di coscienza a cui non bisognerebbe sottrarsi. In Basilicata però, a quanto è dato sapere, non funziona proprio così”.

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