Un provvedimento analogo a quello contenuto nel “decreto milleproroghe” a favore delle Regioni e delle Province colpite dalle recenti alluvioni (Liguria, Veneto, e in piccola parte per Campania e provincia di Messina) con un fondo di 100 milioni di euro: è la proposta che il sen. Egidio Digilio (Fli) formalizzerà alla XIII Commissione del Senato (Ambiente e Territorio) di cui è componente, per far fronte con un primo stanziamento ai gravissimi danni provocati dalle alluvioni in particolare nelle Marche e in Basilicata.
Digilio, che oggi ha effettuato un sopralluogo nelle aree del Materano più colpite incontrando agricoltori e cittadini, evidenzia che “proprio in merito all’emergenza derivante da eventi calamitosi il Governo non può usare due pesi e due misure come se le alluvioni al Nord avessero conseguenze e danni diversi da quelli provocati in questi giorni nelle Marche e in Basilicata. Sono certo che la XIII Commissione del Senato potrà assumere un’iniziativa in grado di snellire tempi e procedure del provvedimento dovuto dal Consiglio dei Ministri. Ho incontrato – riferisce Digilio – agricoltori e cittadini disperati che chiedono solo di essere messi nelle condizioni di poter riprendere le proprie attività”.
“Quanto alle dichiarazioni del Presidente De Filippo – aggiunge – fa bene a rivendicare la presenza dello Stato sul territorio ma non può lavarsi le mani perché è dalla scorsa legislatura che continua a sottovalutare il gravissimo fenomeno del dissesto del suolo provocato dalla mancata manutenzione dei fiumi. De Filippo ha sulla coscienza il fallimento di programmi di milioni di euro spesi da anni con i Progetti Vie Blu, di forestazione e manutenzione dei corsi d’acqua, per non parlare dell’attività appaltata ai Consorzi di Bonifica dei quali la Regione ha sempre ripianato deficit mostruosi. Un comportamento complice delle disattenzioni del Governo e per il quale l’unica strada per affrontare l'emergenza è quella indicata dal decreto milleproroghe di deliberare l'aumento di aliquota delle addizionali o dei tributi propri e se non basta, anche aumentare l'aliquota dell'accisa sulla benzina. In proposito – propone Digilio – ritengo che sia meglio rinunciare alla card di sconto carburante e concentrare tutto a favore di un piano straordinario di manutenzio ne del territorio”.
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