M5s: si chiuda il Cova di Viggiano e si dimetta Pittella

E’ quanto chiedono gli esponenti di M5s, Leggieri, Perrino e Pedicini che affermano “il disastro in corso in Val d'Agri non va sottovalutato e richiede azioni forti e immediate prima che i danni diventino irreversibili”

&ldquo;Il disastro in corso in Val d&#39;Agri, dopo che ormai tutti sappiamo che i serbatoi del Cova-Eni non sono sicuri ed &egrave; probabile che da essi continui a fuoriuscire petrolio nelle falde acquifere, non va sottovalutato e richiede azioni forti e immediate prima che i danni diventino irreversibili&rdquo;.&nbsp; Lo dichiarano gli esponenti del M5s in una nota congiunta, i consiglieri Gianni Leggieri, Gianni Perrino e l&rsquo;eurodeputato Piernicola Pedicini.<br /><br /><br />&ldquo;Per queste ragioni &ndash; affermano -, il M5s ritiene che siano necessarie quattro scelte e interventi drastici e netti: la chiusura immediata del Cova; la bonifica delle aree inquinate; le dimissioni del governatore Pittella e l&#39;applicazione della nuova legge nazionale sugli ecoreati. La chiusura immediata del Cova &egrave; urgente per dare tranquillit&agrave; alle popolazioni della Val d&#39;Agri, per difendere dal petrolio l&#39;acqua dell&#39;invaso del Pertusillo e per avviare un serio e totale piano di bonifica e riconversione di tutte le aree inquinate dalle devastazioni degli impianti petroliferi. Le dimissioni del presidente della Regione Marcello Pittella sono indispensabili per poter dare autorevolezza all&#39;azione istituzionale e politica, considerato che il governatore ha dimostrato pi&ugrave; volte di non essere credibile e affidabile per poter gestire il rapporto con le multinazionali petrolifere e per affrontare l&#39;emergenza in Val d&#39;Agri. In particolare perch&eacute;, pur sapendo che dal 2008 i serbatoi del Cova erano danneggiati e senza doppio fondo, non ha agito nei confronti dell&#39;Eni (com&#39;&egrave; noto si &egrave; saputo della situazione dei serbatoi solo grazie alla denuncia del M5s che ha fatto l&#39;accesso agli atti dopo la diffida della Regione). Va anche detto che la diffida della Regione, che impone all&#39;Eni di utilizzare solo il serbatoio dotato di doppio fondo, e non gli altri tre che ne sono sprovvisti, &egrave; stata tardiva e parziale, perch&eacute; i danni sono ormai enormi e l&#39;Eni continua a imporre i suoi tempi e le sue attivit&agrave; industriali ignorando la portata dell&#39;emergenza e continuando a fa funzionare il Cova come se niente fosse accaduto&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Infine &ndash;proseguono ancora gli esponenti di M5s -, &egrave; auspicabile che, cos&igrave; come &egrave; gi&agrave; accaduto in altre realt&agrave; italiane, anche in Val d&#39;Agri, qualora ci siano i presupposti, venga applicato pienamente quanto previsto dalla nuova legge nazionale 68/2015 sugli ecoreati, in materia di inquinamento ambientale, disastro ambientale, impedimento del controllo e omessa bonifica. In particolare, facendo riferimento al nuovo articolo 452-bis del codice penale che punisce chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento &lsquo;significativi e misurabili&rsquo; dello stato preesistente &lsquo;delle acque o dell&#39;aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo&rsquo; o &lsquo;di un ecosistema, della biodiversit&agrave;, anche agraria, della flora o della fauna.<br /><br /><br /><br />

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