“La vicenda Lucart ci interroga profondamente ponendo il non più ineludibile tema del come buona parte dell'imprenditoria considera il sud e il mezzogiorno .
Una lettura obiettiva delle scelte industriali che si stanno operando sullo stabilimento di Avigliano ne mette in luce la grande contraddizione.” È quanto fa sapere Angelo Summa, Segretario Generale Cgil Basilicata in una nota inviata alla stampa.
“In questa circostanza non si è, infatti, in presenza di una crisi di mercato o di una scarsa produttività e competitività dell'azienda. Il paradosso sta proprio in questo: la Lucart di Avigliano è produttore mondiale nella carta a secco e tra gli stabilimenti più competitivi e innovativi d'Europa, ma il gruppo Lucart decide di smembrare lo stabilimento determinando un esubero di 20 unità.
Il trasferimento di segmenti di attività negli stabilimenti toscani è una scelta gravissima, che va contrastata con ogni mezzo.
Poter immaginare di impoverire lo stabilimento di Avigliano trasferendo tutta l'attività di trasformazione al nord, lasciando lo stabilimento solo come sito di produzione della carta a secco, è per noi una idea inaccettabile. Siamo convinti che la Regione debba intervenire per garantire l'adeguato utilizzo delle potenzialità dello stabilimento di Avigliano, che ha tutte le caratteristiche per diventare polo di eccellenza.
È sull’innovazione che occorre puntare per un reale rilancio delle politiche industriali del mezzogiorno, e consentire , da parte del governo regionale, perfino lo smantellamento di aziende sane significa abdicare alla funzione propulsiva e regolatrice per lo sviluppo della nostra regione; significa confermare che illustrare masterplan costituisce un mero esercizio di buona oratoria, se alle buone intenzioni non seguono azioni concrete in grado di indirizzare le scelte di aziende nazionali ed internazionali che vivono ,o meglio insistono ,sul nostro territorio; significa confermare l'assenza di una seppur minima parvenza di politica industriale per la nostra regione.
Chiediamo, pertanto, che il presidente Pittella convochi con urgenza un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e datoriali per affrontare con la necessaria incisività questa vertenza, che potrebbe rappresentare un pericoloso precedente per la nostra regione”.
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