Si terrà venerdì 18 ottobre, alle ore 17 presso la Sala Polifunzionale delle Scuole Medie di Trecchina, l’incontro promosso dalla locale amministrazione e intitolato “Il legame profondo col Brasile: tra passato e futuro. Possibilità di sviluppo sulla rotta dei nostri avi”.
“L’iniziativa – informa una nota diffusa dal Comune – vuole recuperare la memoria migratoria dei tanti trecchinesi che varcarono l’oceano in direzione del paese sudamericano, in particolare verso lo Stato di Bahia, dove quell’epopea migratoria fu in grado di porre le basi dello sviluppo socioeconomico di molte realtà, tra cui Jequié, gemellata con Trecchina sin dagli anni ’60. Ma vuole farlo non in un’ottica nostalgica, bensì provando a ragionare sulle possibilità di sviluppo di relazioni istituzionali e commerciali tra il territorio lucano e quelle realtà”.
Prevista la presenza di Patrícia Orrico, discendente di trecchinesi, direttrice dell’ufficio relazioni internazionali della FIEB (Federação das Indústrias do Estado da Bahia), che illustrerà alle istituzioni presenti e alle categorie produttive le possibili vie da percorrere per avvicinare due realtà geograficamente lontane, ma tra cui sono intercorsi legami profondi nell’epoca delle grandi migrazioni.
Parteciperanno inoltre al dibattito, Fabio Marcante, sindaco della città valnocina, il presidente del Consiglio Regionale Marcello Pittella, il consigliere regionale Michele Napoli, Elvira Stephanie Di Giacomo, coordinatrice regionale di Italea ed esperta di “turismo delle radici”, Raffaele Vitulli, presidente di Basilicata Creativa, Michele Somma, presidente della Camera di Commercio di Basilicata, Mariano Negri, vice-presidente di Confindustria Basilicata, Antonio Bernardo, direttore generale del Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata, Carmine Cassino, assegnista di ricerca Unibas, da poco rientrato da un lungo viaggio proprio in quelle aree.
“Un’importante occasione di scambio e approfondimento – prosegue la nota del Comune di Trecchina – , nell’ottica dell’internazionalizzazione delle potenzialità dei territori e dei loro tessuti produttivi, sulle rotte su cui si mossero le speranze di tanti nostri corregionali”.