Lombardi (Feneal Uil) su settore edilizia

“L’Industria 4.0 condurrà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa, basata sull’uso di sistemi intelligenti, figlia della ‘quarta rivoluzione industriale’. Cambiamento profondo che il mondo della produzione sta vivendo grazie all’integrazione delle smart technologies nei processi industriali manifatturieri a cui sarà sottoposto anche il settore delle costruzioni". È quanto afferma Carmine Lombardi della Feneal Uil di Basilicata.
“Il processo di industrializzazione del mondo, ha proseguito Lombardi, si è diviso fino ad oggi – prosegue Lombardi – in tre grandi tappe: la prima, nel 1784, è segnata dalla nascita della macchina a vapore e dalla conseguente introduzione della potenza di acqua e vapore per meccanizzare la produzione; la seconda rivoluzione industriale viene cronologicamente ricondotta al 1870, quando l’utilizzo di nuove fonti energetiche come il petrolio e l’avvento del motore a scoppio diedero il via alla produzione di massa; la terza rivoluzione industriale è segnata invece dalla forte spinta all’innovazione tecnologica determinata dalla nascita dell’informatica nel 1970. L’ascesa della tecnologia informatica, ha aggiunto il sindacalista, ha dato il via allo sviluppo dell’era digitale e all’automazione di molti processi avvalendosi di sistemi dell’IT (Information Technology). La naturale evoluzione di questo processo ha condotto alla quarta rivoluzione industriale, madre dell’Industria 4.0, tuttora in corso e di cui solo a posteriori sarà possibile indicarne il momento di inizio.
Secondo la ricerca “The Future of the Jobs” presentata al World Economic Forum, ha sostenuto Carmine Lombardi, i fattori tecnologici e demografici come il cloud, l’IoT e la flessibilità del lavoro stanno già influenzando le dinamiche economiche e lavorative e ciò aumenterà nei prossimi 2-3 anni. Il principale effetto sarà la creazione di nuovi posti di lavoro che andranno a ricoprire ruoli prima sconosciuti (si parla di circa 2 milioni di nuovi posti), a cui corrisponderà, nel contempo, la perdita di circa 7 milioni, generando un saldo netto negativo di oltre 5 milioni di posti di lavoro.
Il nostro Paese – ha aggiunto il segretario della Feneal Uil di Basilicata – potrà contenere le perdite con una crescita degli investimenti nell’aree: finanziaria, di management, informatica e ingegneristica. A novembre 2015 il Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico) ha presentato un documento intitolato “Industry 4.0, la via italiana per la competitività del manifatturiero” nel quale ha indicato 8 aree di intervento per promuovere lo sviluppo dell’Industria 4.0 e trasformarlo in opportunità di lavoro e crescita. Tra queste: rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese e le reti d’impresa; favorire la nuova imprenditorialità innovativa per accelerare la trasformazione digitale dell’industria.
L’Italia – ha concluso Lombardi – appare ancora molto in ritardo sull’Industria 4.0. Alla crescente consapevolezza di imprenditori e manager dell’importanza di evolvere nell’ottica di un’Industria 4.0 non corrisponde un’adeguata riorganizzazione delle aziende, dei processi, della formazione.
La sfida è ormai in corso, sta alle PMI italiane e al sistema scolastico e istituzionale, sapere cogliere i benefici dell’Industria 4.0, attuando iniziative per la formazione dei lavoratori e per lo sviluppo dell’innovazione digitale nei processi dell’industria manifatturiera, compresa quella delle costruzioni”.
 

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