LICENZIAMENTI INDOTTO ENI, APPELLO DEL SINDACO DI VIGGIANO

Appello del Sindaco di Viggiano Amedeo Cicala su licenziamenti indotto Eni Abbiamo notizie che il prossimo 31 ottobre diverse aziende dell'indotto petrolifero faranno cessare diversi contratti di lavoro. Il mantenimento dei livelli occupazionali è una priorità di questa amministrazione pertanto proponiamo all’Eni, in qualità di azienda madre, ma ovviamente l’invito è rivolto ed esteso a tutte le aziende dell’indotto petrolifero che per noi è indispensabile la salvaguardia dei posti di lavoro. Dunque, non si proceda ad alcun licenziamento nell’indotto se non si vuole cadere in una nuova emergenza sociale per la Val d'Agri dai risvolti non più governabili. Le responsabilità nel non aver creato maggiori opportunità di lavoro si vedono e ci sono. Ancora oggi vediamo alcuni giovani del nostro territorio che lavorano ai margini dell'indotto senza offrire loro alcuna possibilità di miglioramento economico, di crescita e di formazione. Mentre a persone provenienti da fuori regione senza alcuna formazione o esperienza vengono date numerose opportunità. Facciamo appello al vostro buon senso, non si può chiedere a questo territorio di compiere ancora sacrifici e, soprattutto, non possiamo permetterci il lusso in un momento economicamente favorevole di mancare all’appuntamento con la ripresa economica attualmente in atto nel Paese, con segnali seppur minimi ma positivi anche nella Val d’Agri. Non possiamo contribuire alla crescita economica dell'Italia solo come territorio produttore di oil e gas, dobbiamo contribuire alla crescita economica anche e soprattutto attraverso il mantenimento dell'occupazione e la creazione di nuovi posti di lavoro.Vi risparmio la demagogia e la retorica con le solite frasi ad effetto, oramai arcinote: il lavoro è un diritto previsto dalla Costituzione. Bado alla sostanza e vorrei che questo messaggio giunga a chi di dovere. Proponiamo alle aziende dell’indotto Eni che per il mantenimento dei livelli occupazionali finora raggiunti si adotti immediatamente una turnazione ad otto ore lavorative a fronte dei due turni da dodici attualmente in uso. Qualcuna l’ha già fatto, il sacrificio di qualche ora di lavoro ha forse alleggerito la busta paga di alcuni addetti ma ,nel contempo, ha fatto sì che si potessero mantenere il numero degli occupati o addirittura in alcuni casi si è implementato il personale di altre unità lavorative. Faccio appello anche alle Istituzioni regionali, in particolare, all'Assessore Liberali perché si monitorino costantemente i livelli occupazionali nell’indotto petrolifero e si salvaguardino i posti di lavoro diretti ed indiretti nell’indotto, perché l’occupazione è a rischio per tanti nostri conterranei”. bas 03

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