Liberiamo la Basilicata punta l'indice contro Lacorazza

In una nota il direttivo di Liberiamo La Basilicata sulle tematiche ambientali ed energetiche in Basilicata e sullo stato di crisi in cui versa ad oggi l'ente Provincia di Potenza.
"Ci sono persone che per gusto e dignità farebbero bene a tacere su determinati argomenti di dominio pubblico. Tra questi è annoverabile sicuramente Piero Lacorazza, leggiamo affermazioni legate allo sfruttamento delle risorse petrolifere in Basilicata ed il Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi. L'ex presidente della Provincia di Potenza  – è scritto nella nota – ha usato un peso e due misure nei confronti dei dipendenti provinciali, tale diversa modalità attuativa dovrebbe essere oggetto di valutazione adeguata ad opera degli Uffici preposti. Infatti vi sono tra i dipendenti provinciali imputati per reati quali il Disastro Ambientale Fenice che sono rimasti con tranquillità al loro posto.
Al Tenente Di Bello  – prosegue la nota del direttivo Liberiamo la Basilicata – è stato riservato un trattamento diverso e per la semplice ragione nota davvero a tutti ovvero quella di informare le persone circa lo stato di inquinamento di alcune aree del territorio.
In quella circostanza il Tenente mostrava un luogo, che aveva sequestrato 8 anni prima, su autorizzazione ed ordine del Tribunale di Potenza; il sito era ed è ancora, uno dei 45 siti più inquinati d'Italia, ossia quello di Tito Z. Industriale. Dall'andata in onda di quel Dossier ebbe inizio, una azione volta all'isolamento ed alla delegittimazione del Tenente Di Bello.
Nella nota il direttivo chiede che si controlli lo stato economico in cui versa in questo momento la Provincia di Potenza ed in caso di accertato defoult che si proceda alle immediate dimissioni del presidente Lacorazza.

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