Leggieri e Perrino: M5S non cede al ricatto delle royalties

I consiglieri regionali del Movimento cinque stelle denunciano: “Nella mozione approvata si impegna Pittella a barattare le attuali e future estrazioni con le royalties di cui si chiede l’esclusione dal patto di stabilità”

&ldquo;Dopo un&rsquo;estenuante seduta, iniziata con l&rsquo;usuale ritardo di qualche ora e piena di interventi prolissi e ridondanti di gran parte dei componenti del Consiglio regionale, maggioranza Pd e &lsquo;pittelliana&rsquo; insieme a parte dell&rsquo;opposizione (Sel, Lb-Fdi, Pdl-Fi, fatta eccezione per il M5S), hanno votato compatte una mozione che impegna il presidente Pittella e la sua Giunta a chiedere al Parlamento la modifica degli art. 37 e 38 del decreto &ldquo;Sblocca Italia&rdquo;. In particolare, si &egrave; richiesta la loro riscrittura in coerenza con la vigente Costituzione che assegna alle Regioni &lsquo;competenza concorrente&rsquo; nella gestione delle fonti di energia (compresi gli idrocarburi). Attenzione per&ograve;: nella mozione approvata dallo schieramento bipartisan, si impegna&nbsp; Pittella a barattare le attuali e future estrazioni petrolifere della Basilicata con le royalties di cui si chiede, modificando anche l&rsquo;art. 36 del decreto &lsquo;Salva Italia&rsquo;, l&rsquo;esclusione dal patto di stabilit&agrave;&rdquo;. E&rsquo; quanto affermano in una nota i consiglieri regionali del Movimento cinque stelle Gianni Leggieri e Giovanni Perrino.<br /><br />&ldquo;Nella mozione (poi trasformata in risoluzione) proposta, invece, dal M5S &ndash; aggiungono i due esponenti politici – veniva richiesto a Pittella di intervenire sul Parlamento per cancellare lo &ldquo;sblocca trivellazioni&rdquo; disposto da Renzi con evidente vizio di incostituzionalit&agrave;. Con decreto legge lo Stato avoca a s&eacute; tutte le competenze (esclusive) in materia di fonti energetiche, in palese violazione dell&rsquo;art. 117 della Costituzione e del principio di leale collaborazione con le Regioni. La nostra mozione chiedeva, nel caso in cui il decreto &lsquo;Sblocca Italia&rsquo; venisse convertito nell&rsquo;inaccettabile formulazione attuale, di impugnarlo innanzi alla Corte Costituzionale. Il nostro documento conteneva inoltre, riferimenti pi&ugrave; ampi e articolati, che toccavano aspetti quali la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell&rsquo;ambiente&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Al contrario, il documento licenziato dal Consiglio lega indissolubilmente &ndash; aggiungono Leggieri e Perrino – l&rsquo;impugnazione dello &lsquo;Sblocca Italia&rsquo; alla esclusione delle royalties dal famigerato patto di stabilit&agrave;. Il Consiglio e il &ldquo;Gladiatore&rdquo; (di cartone) dimenticano, per&ograve;, che la legge regionale approvata a luglio scorso che &ldquo;sbloccava&rdquo; le royalties &egrave; stata impugnata da Renzi innanzi alla Corte Costituzionale. Unico in Consiglio, il M5S non ha ceduto al &lsquo;ricatto&rsquo; delle royalties, ribadendo che l&rsquo;aggressione al territorio della Basilicata &egrave; diventato ormai insostenibile. Non solo va fermato Renzi, ma vanno fermate anche tutte le trivellazioni: l&rsquo;entit&agrave; dei danni ambientali e sanitari che la filiera del petrolio sta arrecando ai lucani ed alla Basilicata &egrave; di gran lunga superiore a qualsiasi royalty. Dal petrolio la Basilicata ha ottenuto solo povert&agrave; e malattie! Per la cronaca: la nostra mozione-risoluzione ha ottenuto 2 voti favorevoli (i nostri), 12 astensioni e 0 voti contrari. Ma la lotta del M5S va avanti. La terra lucana e la salute dei suoi cittadini non possono essere svenduti per quattro soldi a favore delle multinazionali del petrolio e del gas!&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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