"La legge di stabilità così come è stata predisposta dal Governo deve essere assolutamente corretta, perché un Paese nel quale vengono ridotti i servizi primari per fare cassa, risparmiando nei settori della sanità, della scuola e del welfare, è un Paese condannato all'involuzione". Lo afferma la senatrice del Pd Maria Antezza, in merito ai tagli previsti dalla legge di stabilità. "E' evidente che le pesantissime restrizioni alla spesa pubblica impongono scelte sempre più rigorose e selettive, scelte che – sottolinea Antezza – devono però salvaguardare i servizi ai cittadini (i LEA) e tutelare il diritto alla salute in una logica universalistica, quale garanzia dell’uniformità nella quantità e qualità delle prestazioni e dei servizi sanitari in tutto il Paese." La parlamentare democratica ne è convinta: "Nell'accettare l’idea e la sfida che la revisione della spesa sia la via per recuperare risorse nel sistema sanitario – in un quadro in cui sono evidenti i rischi di indebolimento dei servizi – sarebbe logico che i risparmi venissero impiegati per riqualificare e tenere in equilibrio il SSN". "Comprendiamo la forte preoccupazione degli operatori del SSN e le motivazioni che sono all'origine della scelta di manifestare, sabato prossimo, a difesa del Servizio sanitario nazionale e delle professioni. Per questo, il Partito Democratico sarà accanto ai medici, al personale infermieristico e in generale agli operatori del Ssn, che spesso lavorano in condizioni difficilissime. Nel mondo sanitario italiano ci sono grandi energie, di competenza, professionalità, senso di attaccamento al lavoro, che se motivate e responsabilizzate nel modo giusto, sono in grado di dare un contributo di notevole valore per il rinnovamento del sistema". "Al governo – conclude Antezza – chiediamo un sostanziale ripensamento, che metta sempre al centro il diritto della persona alla salute, un diritto sacrosanto che la nostra Carta costituzionale contempla e che non dovremmo mai perdere di vista".
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