Rapporto Ecosistema scuola di Legambiente. Potenza e Matera si collocano rispettivamente al 72esimo ed all’82esimo posto, anche se non mancano, elementi di eccellenza sui singoli parametri, legati principalmente agli investimenti per manutenzione ordinaria.
Secondo Legambiente, “anche nella nostra regione il patrimonio immobiliare scolastico è e rimane vecchio: circa il 50 per cento degli edifici risale a prima del 1974 e solo il 12,9 per cento è stato costruito negli ultimi venti anni. Il 62,90 per cento degli edifici continua a necessitare di manutenzione urgente e, negli ultimi 5 anni, il 45,16 per cento delle strutture è stato sottoposto a interventi di manutenzione straordinaria. Su scala nazionale, gli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria scendono entrambi del 14 per cento rispetto all’anno precedente, ma i dati seguono andamenti diversi da regione a regione. La Basilicata è una delle regioni per cui si registra il maggior progresso degli investimenti in manutenzione ordinaria”.
“Il 40,3 per cento degli edifici è costruito con criteri antisismici e per il 43,55 per cento di essi – si legge nel rapporto – è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Trend positivo per gli interventi volti a eliminare le barriere architettoniche. Solo il 17,74 per cento delle scuole ha un giardino nelle aree antistanti il proprio edificio e circa la meta dì esse ha strutture per lo sport.
Per quanto riguarda il monitoraggio sulla presenza di amianto all’interno delle strutture, nella nostra regione il monitoraggio ha interessato il 100 per cento degli edifici con il 2,86 per cento di casi certificati, tutti sottoposti ad azioni di bonifica”.
“Un risultato in chiaro-scuro per i servizi e le pratiche ecocompatibili. Se da un lato nelle scuole dei due capoluoghi lucani – conclude Legambiente – si distribuisce acqua di rubinetto e si registra una presenza di prodotti biologici nel 100 per cento pasti (anche se solo nel 2,86 per cento dei casi i pasti sono interamente biologici), dall’altro si riscontra l’assenza di raccolta differenziata ed un dato dichiarato pari a zero per l’utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo e sull’impiego di fonti rinnovabili”.
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