Difendere il lavoro che c’è, l’impresa che resiste alla crisi investendo in innovazione e professionalità. Avanzare proposte concrete per politiche industriali, infrastrutturali e per lo sviluppo, per creare nuova occupazione. Fare emergere il tanto lavoro nero presente nella nostra regione, aiutando le aziende che vogliono competere correttamente e penalizzando quelle scorrette. In queste tre azioni – si legge in una nota stampa di Alessandro Genovesi Segretario Generale CGIL Basilicata – è riassunta la strategia che la CGIL Basilicata sta provando a portare avanti, stringendo alleanze, incalzando il governo regionale, mobilitando le tante energie presenti.
“Insieme ad iniziative per rilanciare le politiche industriali in Basilicata, come CGIL– continua Genovesi – abbiamo presentato una nostra proposta di legge contro l’economia sommersa Per poter incidere sulla proposta avanzata dalla Giunta regionale in queste settimane, per noi che pure abbiamo apprezzato la volontà politica di intervenire, ancora molto da migliorare se vuole essere efficace. Abbiamo proposto non solo di introdurre anche in Basilicata gli indici di congruità, come precondizione per accedere agli incentivi economici pubblici (in particolare intervenendo da subito sul settore dell’agricoltura, dell’edilizia e degli alberghi, essendoci già indicatori di derivazione legislativa o contrattuale disponibili), ma anche di introdurre negli appalti pubblici (e riconoscere un punteggio premiante per i privati che lo fanno) le clausole sociali per la salvaguardia occupazionale (spesso nei “massimi ribassi” si nasconde molto grigio e “fuori busta”).
Chiediamo alla Regione di investire nel contrasto al lavoro nero: non solo perché già altre leggi regionali per l’impresa – che ci furono annunciate a costo zero – hanno poi visto “materializzarsi” risorse importanti e quindi chiediamo pari attenzione e un po’ di coerenza alla giunta regionale , ma anche perché solo ridurre del 5% l’incidenza dell’economia sommersa nella nostra regione produrrebbe quasi tremila posti di lavoro regolari in più ed un gettito complessivo di quasi 50 milioni di euro”.
bas 03