Non possono essere certamente i 110 nuovi posti di lavoro, peraltro precario, alla Fca di Melfi a risolvere il problema occupazionale. Solo nelle liste del Centro per l’impiego di Villa d’Agri sono migliaia gli iscritti da anni in attesa di una chiamata, per non parlare dei giovani che preferiscono non iscriversi perché non hanno alcuna fiducia.
E’ quanto sostiene il Csail in una nota a firma di Filippo Massaro.
Purtroppo – aggiunge la nota – registriamo un’attenzione anche per effetto di quella mediatica innescata dal Tg 3 Basilicata che è quasi esclusivamente puntata sullo stabilimento auto di Melfi, come se fosse l’unico strumento per superare la disoccupazione, mettendo in secondo piano la situazione di sofferenza che vivono tante aree interne della regione. Dopo che l’illusione rappresentata dall’attività petrolifera rispetto alle prospettive di occupazione si è dissolta – afferma Massaro – la sovraesposizione delle poche centinaia di nuovi posti per produrre i nuovi modelli Fca non giova in alcun modo all’obiettivo che dovrebbe riguardare tutti, che è quello di stoppare l’emigrazione di giovani dai comuni piccoli e medi della provincia di Potenza come della Val d’Agri. Ma ai nostri ragazzi bisogna indicare una prospettiva per restare. Siamo dunque di fronte ad un ennesimo caso di sottovalutazione dell’emergenza lavoro che da tempo nel comprensorio petrolifero coinvolge anche gli over 40, ai margini del mercato del lavoro. Le iniziative di lotta del comitato dei padri di famiglia di Viggiano sono la testimonianza dell’impegno che parte dal basso per superare lo “strabismo” di quanti guardano solo alla Fca. I nostri giovani – dice ancora Massaro – non hanno alcuna voglia di ipotecare il proprio futuro nelle linee di produzione di Melfi. Ci sono idee, progettualità, competenze, professionalità che hanno sicura opportunità di successo in agricoltura, nel turismo, nelle attività di commercio e dei servizi e che invece sono represse in quanto non trovano l’incoraggiamento efficace in termine di aiuti economici e servizi. Pertanto mettiamo in guardia dall’ennesimo convegno-passerella previsto a Viggiano per presentare il progetto "Life&Food Val d'Agri", realizzato da Consorzio Mediterraneo con il cofinanziamento del Gal Akiris. Non si possono più sprecare risorse finanziarie ed energie in progetti che non producono effetti diretti sull’occupazione. E in questo il Gal che opera in Val d’Agri deve ancora dimostrare la sua ragione di esistere.
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