Laurino (Fp Cgil) su spostamenti dipendenti in Regione

"Continuano in Regione Basilicata gli spostamenti di personale ad personam anche contro quelle che sono le stesse regole scritte dal legislatore regionale. L’ultimo in ordine di tempo è relativo ad un distacco part- time di personale fresco di assunzione presso altri enti, che da poco ha superato il periodo di prova, per il quale si è, solo formalmente, disposto il trasferimento presso il Dipartimento Politiche della Persona al fine di poter utilizzare le normativa speciale di cui all’art. 47 della L.R. 39 del 2001, ma che nei fatti ci risulta, invece, attestato al Dipartimento Stazione Unica Appaltante". Lo dice, in una nota, Roberta Laurino, segretario generale della Fp Cgil di Potenza.
"L’art. 47 della L.R. 39 del 2001 prevede, infatti, che al di fuori delle regole ordinarie, la Regione Basilicata per l’espletamento delle proprie funzioni in materia di programmazione, controllo e qualità del servizio sanitario regionale, possa avvalersi delle professionalità presenti negli organici delle aziende sanitarie, personale che però – sottolinea la nota – deve rigorosamente essere utilizzato preso il Dipartimento regionale competente in materia sanitaria o presso gruppi di lavoro dallo stesso istituti e non certo presso altri dipartimenti come il caso di specie.
Il tutto avviene dimenticandosi completamente che all’interno della macchina regionale esistono professionalità interne che, non solo hanno la competenza, l’esperienza ed i titoli per poter svolgere le attività che fanno capo alla Stazione Unica Appaltante e non solo, ma che sono ormai stanche di assistere ad una mortificazione continua anche della loro dignità lavorativa".
Per Roberta Laurino "più volte come Fp Cgil abbiamo evidenziato che all’interno della Regione esistono patrimoni di conoscenze già consolidati ed altri in attesa di una legittima valorizzazione dei loro percorsi professionali, ma a quanto sembra  non rappresentano la priorità per l’Amministrazione Regionale. Più volte abbiamo ribadito che questo continuo “mettere in panchina” i lavoratori regionali, non solo è sbagliato ed ingiusto, ma dannoso per l’intera macchina amministrativa perché si rischia di disperdere professionalità se non si esercitano e non si formano. Una vera valorizzazione sia in termini di utilizzo che di crescita delle professionalità esistenti eviterebbe di ricorrere anche alle inutili e dispendiose consulenze esterne per attività che già oggi potrebbero essere esercitate all’interno.   
Ancora una volta, quindi, ormai come una abitudine consolidata, si continua ad operare nell’ottica del “posizionamento” personale anche in violazione delle leggi. Facendo solo un passo indietro in ordine di tempo, in violazione della L.R. 8/1998, che disciplina l'assegnazione del personale alle segreterie particolari fino alla cessazione dell'incarico dell'amministratore che lo ha proposto, si dispone l’assegnazione di personale extraregionale “scaduto” presso il Consiglio Regionale chiamando in causa la L.R. 12 del 1996 e facendo passare il tutto all’interno della mobilità intercompartimentale, naturalmente sfruttando anche l’esistenza del ruolo unico di Giunta e Consiglio che al momento pare abbia quale unica finalità quella di consentire la più ampia espressione della “fantasia amministrativa”.
Fa specie poi assistere ai comportamenti di Organizzazioni Sindacali, che sulla carta si scagliano contro gli esterni e le logiche organigrammatiche, mentre nella pratica avallano tali operazioni".

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