“La letteratura scientifica sui campi elettromagnetici è assai vasta, complessa oltre che controversa, ma esiste un punto ormai universalmente accettato: nessuno può sostenerne l’innocuità per la salute umana, essendo ben noti i rischi a carico di coloro che vengano esposti a campi elettromagnetici di diversa intensità e frequenza generati da impianti di teleradiocomunicazioni (incluso il ‘telefonino’) e reti elettriche, soprattutto nel caso di prolungate esposizioni, come accade a chi vive o lavora in prossimità di antenne o ripetitori.” E’ quanto sottolinea l’ associazione culturale “MateranaMente” secondo cui
sarebbe buona norma che il Gestore desse garanzie sull'innocuità del processo di irradiazione, magari con studi scientifici, effettuati da soggetti terzi autorevoli ed imparziali, e non invece la comunità a dimostrarne la pericolosità.
“L’installazione, nell’area del rione Agna, di varie antenne, nel raggio di poche centinaia di metri, non appare certo – continua l’associazione – una manovra tesa alla salvaguardia della salute pubblica, a maggior ragione se una di queste viene montata a ridosso di un plesso scolastico, in contrasto con la sentenza del Tar della Puglia che ha imposto limitazioni alle installazioni nel raggio di 200 metri dalle aree sensibili.”
L’associazione sollecita l’amministrazione comunale di Matera e l’Arpab ad intervenire a sostegno di un’operazione di invasione di antenne che per alcuni aspetti continua a suscitare perplessità.
BAS 09