“Avrei fatto volentieri a meno di assistere al ballo di San Vito prodotto dal dibattito sulla modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge n.300/1970), articolo che afferma in sintesi: il licenziamento è valido solo se avviene per giusta causa o giustificato motivo. Il famigerato articolo 18 già nel 2003, con il referendum del 15 e 16 giugno, che non raggiunse il “quorum” è stato oggetto di dibattiti e polemiche. A 10 anni di distanza ci risiamo, con l’aggravante che nel frattempo si sarebbe potuto mettere mano alle modifiche molto tempo prima, fuori dalla crisi epocale che oggi attanaglia non solo l’Italia”. Così la coordinatrice dell’Idv di Avigliano, Renata Labella.
“Il governo Monti insieme ai politici che lo tengono in piedi sta decidendo di che morte deve morire l’art.18”. Ma, continua “non serve modificare l’art. 18 tanto i licenziamenti sono automatici quando su ogni 100 aziende 80 chiudono i battenti e le restanti sono quelle protette dal sistema politico”. “In tutto questo l’IdV è l'unico partito che è riuscito a uscire del tutto dalla caverna di platoniana memoria, e per questo motivo viene accusato di essere un partito di irresponsabili. Ma da “irresponsabili” siamo gli unici – sottolinea Renata Labella – che hanno posto un problema sociale e politico di decisivo rilievo: se deve passare o meno nel nostro Paese lo smantellamento dello stato sociale e la precarizzazione del lavoro con l’obiettivo di rendere i lavoratori meno liberi dal bisogno, più ricattabili e più assoggettati alle logiche mercificatici di una politica che, per tentare di uscire dalla crisi da essa stessa provocata, la aggrava portando avanti logiche che puntano all’asservimento dei lavoratori e ad un progressivo impoverimento della società. L’Italia dei Valori è per un’alternativa – conclude – che va costruita soprattutto nella società ed il banco di prova è la capacità e la determinazione con cui si sta opponendo radicalmente alla cosiddetta “riforma Fornero” per tutelare e promuovere la dignità ed i diritti del lavoro, quel lavoro indicato dalla Carta costituzionale come valore fondante della Repubblica.
bas 02