“Percorso sulla memoria”: i ragazzi degli Istituti comprensivi di Stigliano, Policoro e Matera hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Mollica e il coordinatore del Museo dell’emigrazione Scaglione
“I luoghi ricordano e raccontano per restituire storie di comunità”, questo il tema dell’incontro conclusivo del “Percorso sulla memoria” promosso dal Consiglio regionale che ha visto protagonisti i ragazzi degli Istituti comprensivi della Basilicata. La manifestazione ha avuto luogo oggi presso il castello di Lagopesole.<br /><br />A presentare l’evento il coordinatore del Museo dell’emigrazione, Luigi Scaglione.<br /><br />La scrittrice e commissario della Commissione regionale pari opportunità, Maria Albano, ha sottolineato “il ruolo fondamentale delle donne nella storia dell’emigrazione. Donne che – ha detto – hanno avuto poca rilevanza, ma che in realtà sono state il fulcro dell’integrazione nei Paesi di arrivo, tessendo le relazioni con la gente del nuovo mondo e dispensando la propria cultura basata sulla memoria e sul ricordo di quello che si era vissuto nella terra di origine. Felicia Muscio di Oppido – ha detto Albano – è l’emblema di questa emigrazione fatta di grandi traversie e di coraggio, così come Rosita Melo nata nel 1897 e figlia di emigrati da Rionero in Vulture, è l’esempio lampante della genialità delle donne lucane, divenendo la prima donna musicista di fama mondiale e prima donna compositrice di tango”.<br /><br />Maria Cristina Pisani, presidente del Forum nazionale dei giovani ha ribadito “la bontà delle attività finalizzate alla riscoperta della memoria per la conoscenza e la condivisione delle idee e di quella parte di storia ora recondita non solo a bambini e ragazzi, ma anche a gran parte dei cittadini lucani. Il progetto voluto dal Consiglio regionale e che ha visto protagoniste le scuole è una reale opportunità di crescita alla luce, anche, della manifesta volontà dei giovani di incamminarsi nel percorso di una memoria che li porta a comprendere il futuro in modo costruttivo seguendo la giusta direzione. Un importante momento di confronto – ha concluso – tra istituzione e società civile, tra la politica e le scuole, vera fucina per lo sviluppo del territorio”.<br /><br />“Identità del territorio nei segni della storia, nei luoghi e nelle testimonianze”: il presidente Mollica, facendo ampio riferimento alla esplicitazione delle motivazioni alla base del progetto, ha sottolineato che: “l’iniziativa voluta dal Consiglio regionale acquisisce, prima di tutto, connotazioni umane e culturali ed è stata finalizzata alla formazione dei giovani, nella piena convinzione che, solo attraverso una totale presa di coscienza della memoria storica, le nuove generazioni possano imparare a lavorare attivamente per la risoluzione dei conflitti e farsi garanti del mantenimento della pace e della crescita del territorio, promuovendone un ricordo storico proiettato verso lo sviluppo di una società diversa che finalmente dia opportunità di crescita individuali e collettive. Dare spessore alla memoria e questo momento – ha sostenuto – vuole essere sì conclusivo di un percorso, ma del quale dobbiamo capire gli esiti con la ferma convinzione di dare ad esso continuità perché la memoria non è qualcosa di già passato, non significa semplicemente guardarsi indietro, bensì occorre accertarne i valori per riproporli. La memoria – ha detto Mollica – va perseguita, studiata e il Consiglio regionale intende dare i giusti strumenti agli studenti per fa sì che diventino i cittadini che si appropriano della loro terra, ricordando cosa è stata, cosa ha significato e, soprattutto, cosa potrà essere: il divenire per finalizzare concretamente il presente migliore e pronto ad accogliere le menti pensanti nell’ottica della solidarietà e del confronto trasparente. Abbiamo ritenuto opportuno collegare – ha spiegato – il percorso della memoria all’altro progetto riguardante la Grande guerra proprio perché il ricordo di quest’ultima aiuti a comprendere la situazione vissuta da tante popolazioni, oggi anch’esse costrette ad emigrare proprio per fuggire dalla guerra. Rivivere la memoria, quindi, anche per capire il fenomeno migratorio, oggi sono 2.400 gli immigrati ospitati nella nostra regione. E poi, l’ascolto degli anziani, i loro racconti che divengono fonte di vita e che servono a fissare quei valori indispensabili per i giovani che intendono cogliere compiutamente il proprio essere parte di una comunità. Cari ragazzi – ha concluso Mollica – fatevi un applauso, un applauso non di autocelebrazione, ma rappresentativo del giusto riconoscimento per la vostra attenzione nel recepire insegnamenti che vengono più o meno da lontano e che sono forieri di grandi scelte che contribuiranno a fare della nostra terra una grande terra da cui far partire il grande messaggio di pace”.<br /><br />Presentati, quindi, gli elaborati degli studenti dell’Istituto comprensivo, media inferiore, “R. Montano” di Stigliano che hanno proposto un video dal titolo: “Gli anziani raccontano …”, degli studenti dell’Istituto “Giovanni Paolo II” di Policoro, scuola elementare, anch’esso un video su “Il castello del barone Berlingieri e i casalini dei salariati”. Infine la rappresentazione, nel cortile del castello, degli alunni “G. Pascoli” di Matera, media inferiore, sul tema “Il segno del primo conflitto mondiale a Matera”.<br /><br />Hanno partecipato all’incontro i ragazzi della cooperativa sociale di Venosa ”Il Cerchio magico”.<br /><br />I tanti giovani presenti hanno avuto modo di visitare il Museo dell’Emigrazione e di ammirare la mostra, ivi ospitata, sui costumi lucani, creata e curata da Anna Maria Restaino.<br />