"Il Consiglio Regionale della Basilicata dovrà procedere, a partire dalla data odierna, all’esame della Proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale concernente “Approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale 2015/2017”.
Unitamente ad iniziative analoghe assunte da altre Province italiane, con la presente si chiede che, in occasione dell’esame ed approvazione della predetta Proposta di legge, venga istituito un apposito capitolo di bilancio in cui prevedere risorse regionali – per almeno 20 milioni di Euro – da assegnare alle Province e ai Comuni per consentire in questa delicata fase di passaggio la gestione delle funzioni fondamentali (strade, scuole, trasporti, ambiente, etc) e non fondamentali ancora in capo alle Province, per la ricollocazione del personale provinciale, nonché per compensare il pesante ed insostenibile prelievo forzoso imposto alle medesime Province dalla “Legge di stabilità 2015”. Prelievo imposto, finanche, alle 5 province in predissesto e ammesse a riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis del d.lgs 267/2000". Lo sostiene il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Rocco Valluzzi, in una nota inviata al presidente della Regione, al presidente del Consiglio regionale, agli assessori e ai consiglieri regionali.
"Si chiede, inoltre, – prosegue Valluzzi – che venga promossa ogni azione, non escluso il ricorso alla Corte Costituzionale, diretta ad ottenere una modifica delle disposizioni contenute nella “Legge di stabilità 2015”, approvata dalla Camera dei Deputati in via definitiva il 23/12/2014 ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, norme che impattano in modo insostenibile sul bilancio delle Province e sul destino del personale dipendente.
Non sfuggirà, infatti, che le disposizioni contenute nella “Legge di stabilità 2015” ledono gravemente il principio di autonomia degli enti locali e di conseguenza precise disposizioni costituzionali, tra le quali, gli artt. 5, 114 comma 2°, 117 e 119 Cost..
E la Regione è legittimata a promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte Costituzionale, entro 60 gg. dalla pubblicazione della legge o dell’atto avente valore di legge ex art. 127, comma 2° Cost, per la dichiarazione di illegittimità costituzionale delle disposizioni della “Legge di stabilità 2015” non solo per la lesione diretta, pure sussistente, determinata dalle norme contestate, ma anche per la lesione delle prerogative costituzionali delle Province.
Più volte si è pronunciata la Corte Costituzionale nel senso di ammettere censure relative a compressione statale delle sfere di attribuzione provinciale o degli altri enti locali istituiti dall’art. 114 della Cost., da cui derivi una compressione dei poteri delle Regioni.
Non può essere revocato in dubbio che sussista tale vizio nella fattispecie “de quo” laddove la “compressione” coincide con “l’annullamento” di qualsiasi autonomia finanziaria delle Province le quali, di fatto, vengono poste nella condizione di “dissesto finanziario indotto” e, quindi, nell’impossibilità di adempiere ad un preciso obbligo di legge quale quello dell’approvazione dei bilanci.
In definitiva, le Province non saranno più in grado di assolvere, nell’esercizio delle loro funzioni, ai propri doveri costituzionali nei confronti dei cittadini ed è questo un problema che deve interessare l’intera Comunità lucana nelle sue diverse articolazioni istituzionali e politiche".
BAS 05