Italcementi, Perrino presenta interrogazione

Il capogruppo M5s chiede al Presidente Pittella “se e quali azioni la Giunta regionale intenda adottare affinché venga negata l’Aia/Via richiesta dal Gruppo Italcementi Spa per incrementare le tonnellate di rifiuti all’anno da bruciare come combustibile”

&ldquo;Ci risiamo: l&rsquo;emergenza perpetua nella quale versa da almeno un decennio la gestione dei rifiuti della nostra regione continua a preoccupare e a far sorgere dubbi e domande inquietanti. La salute dei cittadini, e nello specifico quelli di Matera, ECOC 2019 (Capitale Europea della Cultura 2019), sono davvero a rischio?&rdquo; E&rsquo; ci&ograve; che si chiede il capogruppo del M5s, Gianni Perrino che aggiunge: &ldquo;Cosa &egrave; accaduto? Nei giorni scorsi, precisamente gioved&igrave; 8 ottobre, si &egrave; tenuta una conferenza dei servizi presso l&rsquo;ufficio di Compatibilit&agrave; Ambientale della Regione Basilicata che aveva come oggetto l&#39;Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) richiesta dal Gruppo Italcementi S.p.A. per aumentare di 5 volte (sic!), da 12 mila a 60 mila tonnellate/anno, i rifiuti da bruciare come combustibile nella Cementeria situata in localit&agrave; Trasanello, vicinissima all&rsquo;abitato di Matera. Italcementi vorrebbe utilizzare &lsquo;Combustibili Solidi Secondari (CSS)&rsquo; insieme agli altri &lsquo;combustibili&rsquo; ancora in uso quali il pet-coke (la &lsquo;feccia del petrolio&rsquo;), pneumatici, materiali plastici ed altro&rdquo;.<br /><br />Sulla questione il capogruppo ha presentato una interrogazione al presidente della Giunta regionale e all&rsquo;assessore competente per&nbsp;sapere &ldquo;se e quali azioni e provvedimenti urgenti la Giunta regionale intenda adottare affinch&eacute; venga negata l&rsquo;AIA/VIA richiesta dal Gruppo Italcementi S.p.A. per incrementare da 12 mila a 60 mila le tonnellate di rifiuti all&rsquo;anno da bruciare come combustibile nella Cementeria sita in localit&agrave; Trasanello snc, immediatamente limitrofa all&rsquo;abitato del comune di Matera e ai Sassi di Matera&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Un progetto &ndash; afferma Perrino – che il M5s Basilicata ritiene dissennato: bruciare rifiuti come combustibile &egrave; stata gi&agrave; definita dagli esperti del settore una &lsquo;pessima pratica&rsquo;. Tanto pi&ugrave; che gli inceneritori collocati nei cementifici hanno limiti di emissione molto pi&ugrave; alti degli inceneritori: possono, in sostanza, inquinare di pi&ugrave;. Come mai in Basilicata &ndash; si chiede Perrino – non si attiva una filiera virtuosa della gestione dei rifiuti che prevede la loro riduzione &lsquo;a monte&rsquo;, il loro riciclo e il riuso? Per molte regioni e nazioni, i rifiuti ormai veri e propri &lsquo;giacimenti&rsquo; di materiali (anche metalli) &lsquo;preziosi&rsquo;: per questo, incenerirli &egrave; insensato, anzitutto da un punto di vista economico prima ancora che ecologico. Le ricadute ambientali dell&rsquo;incenerimento sono poi inesorabili: bruciandoli, da solidi i rifiuti diventano in parte gassosi e si trasferiscono nell&rsquo;aria, nell&rsquo;acqua e nel terreno, facendo aumentare il rischio sanitario. Non c&rsquo;&egrave; filtro in grado di bloccare tutte le sostanze inquinanti e, soprattutto, le nanoparticelle. Per questo, gli inceneritori sono considerati ormai &lsquo;archeologia industriale&rsquo; in quasi tutta Europa: lo stesso Parlamento Europeo ci chiede di superarli definitivamente, insieme alle discariche, entro il 2020. Nonostante tutto ci&ograve;, la potente multinazionale bergamasca, Italcementi, recentemente acquisita da gruppo tedesco, non si ferma: anzi, il progetto pare poter trovare accoglimento dal governo regionale pittelliano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Eppure &ndash; prosegue il capogruppo del M5s – la soluzione definitiva per il sistema regionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti &egrave; a portata di mano: la &lsquo;Strategia regionale Rifiuti Zero 2020&rsquo;. Lo stesso Pittella l&rsquo;ha inserita nella normativa regionale con l&rsquo;art 47 della L.R. 4/2015 approvato a gennaio 2015. La &lsquo;Strategia regionale Rifiuti Zero 2020&rsquo;, rimasta inattuata in questi mesi, non piace, per&ograve;, al ducetto fiorentino. Renzi infatti ama incenerire i rifiuti: con l&rsquo;art 35 dello Sblocca Italia (&lsquo;Sblocca Inceneritori&rsquo;) ha addirittura attribuito agli inceneritori la qualit&agrave; di impianti di &lsquo;interesse strategico nazionale&rsquo;. Norma che il M5s Basilicata aveva chiesto a Pittella di impugnare innanzi alla Corte Costituzionale e, successivamente, di sottoporre a referendum abrogativo: niente da fare, Pittella si &egrave; &lsquo;rifiutato&rsquo;, dimostrandosi succube di Renzi. Pittella sa bene che il fulcro del redigendo nuovo Piano Regionale dei Rifiuti deve necessariamente essere la prevenzione dei rifiuti, il loro riciclo e riutilizzo anche al fine di azzerare quasi i rischi ambientali e sanitari. A tal proposito, come fidarsi dell&rsquo;agenzia regionale che dovrebbe controllare le emissioni e i livelli di inquinamento? L&rsquo;Arpab &egrave; sempre nella bufera e lo stesso Assessore Berlinguer, rispondendo ad una interrogazione del maggio 2014, ha avuto modo di affermare (candidamente) che l&rsquo;Arpab dispone di una &lsquo;non adeguata o comunque scarsa disponibilit&agrave; di risorse economiche per far fronte agli obblighi che incombono su di essa&rsquo;. Improvvisazione del governo pittelliano e carenza dei monitoraggi ambientali si palesano anche nella vicenda Italcementi. Quanto al Comune di Matera, il parere sul progetto Italcementi di quintuplicare i rifuti da bruciare, arriver&agrave; nei prossimi giorni, pare con una delibera di Giunta. Nel recente passato, sono stati davvero in molti a mobilitarsi ritenendo (a nostro avviso, a ragione) una minaccia il progetto Italcementi: ricordiamo i pareri negativi della precedente amministrazione materana, del Comune di Santeramo, del Parco delle Chiese Rupestri del Materano. E poi come dimenticare le oltre&nbsp; 2.100 firme di cittadini materani sulla petizione popolare contro il progetto di Italcementi presentata nel febbraio 2014 al Comune di Matera?&rdquo;<br /><br />&ldquo;Il M5s Basilicata &ndash; conclude Perrino – non esiter&agrave; a schierarsi a fianco di tutti quei cittadini che vogliono veder prevalere il diritto alla salute, il diritto alla prevenzione primaria sul diritto delle imprese a far profitti. Com&rsquo;&egrave; possibile che Pittella non riesca a gestire l&rsquo;immondizia prodotta da una regione che conta solo poco pi&ugrave; di 576 mila abitanti, meno della met&agrave; di quelli della sola provincia di Bari!? A che servono gli inceneritori in una regione come la Basilicata? Tecnicamente &egrave; possibile gestire in maniera virtuosa i rifiuti prodotti dai lucani: basta favorire l&rsquo;ampliamento degli impianti esistenti di differenziazione, recupero, riciclo (incluso il compostaggio) dei rifiuti. Basta, caro Pittella, iniziare a dire di &lsquo;no&rsquo; a interessi che confliggono con quelli dei cittadini lucani: gli inceneritori e le discariche servono solo ed unicamente a chi ne trae profitto. Onestamente non &egrave; quello che ci si aspettava per la Basilicata e per Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Almeno per una volta Pittella sia coerente con se stesso: applichi la &lsquo;Strategia regionale Rifiuti Zero 2020&rsquo; e dica un semplice e chiaro &lsquo;No&rsquo; al gruppo tedesco Italcementi. Dopo il caso Volkswagen, i tedeschi hanno perso molta della loro proverbiale affidabilit&agrave; e credibilit&agrave;. Un &lsquo;no&rsquo; che &egrave; un &lsquo;si alla prevenzione primaria, un si alla tutela dell&rsquo;ambiente e della salute&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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