Iscritti al Pd lucano inviano lettera a segretario Zingaretti

Riceviamo e pubblichiamo una lettera al segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, da parte dei seguenti sottoscrittori: Angela Masilotti – membro assemblea nazionale, cons. Comune di Castelgrande; Giampaolo Carretta – membro Assemblea nazionale; Enzo Golia – membro Assemblea regionale, Sindaco di Terranova; Pia Tummolo – membro Assemblea regionale; Emanuela Di Palma – consigliere provinciale e comunale di Lavello; Angelo Summa – assessore Comune di Avigliano; Angelo Cappiello – consigliere Comune di Rapone; Valerio Cocina – consigliere Comune di Baragiano; Michele De Biase – consigliere Comune di Ripacandida; Carmine Ferrara – consigliere Comune di Avigliano; Pietro Monico – consigliere Comune di Melfi; Raffaele Pompa – consigliere Comune di Filiano; Antonio Possidente – consigliere Comune di Avigliano; Rocco D’Andrea – vice sindaco uscente Comune di Pietragalla; Andrea Doria – consigliere uscente Comune di Venosa; Nicola Lovallo – consigliere uscente Comune di Potenza; Vito Santarsiero – presidente uscente Consiglio regionale ; Ausilia Greco, Carmine Croce, Pino Larotonda, Donato Musto, iscritti Pd. Tutti in rappresentanza di altri amministratori, iscritti e quadri di partito.

“La profonda crisi del Partito democratico di Basilicata impone scelte profonde. I risultati clamorosamente negativi delle ultime elezioni, al parlamento, alla regione ed alle europee, e la disfatta al Comune di Potenza e nella gran parte dei Comuni ove si è votato lo scorso 26 maggio, unitamente ad una confusione totale presente sui territori, con classi dirigenti abbandonate a se stesse, chiamano ad una svolta radicale. Oggi il Pd in Basilicata difatti non esiste più, la debacle si è confermata totale alle scorse comunali, con particolare riferimento alla Provincia di Potenza. Al Comune di Potenza, primo capoluogo del Sud a guida leghista, la coalizione di centrosinistra è giunta terza con il 21% dei voti ed il Pd ha ottenuto il 6,63% (16 candidati su 32, metà lista ,hanno preso tutti insieme 140 voti); simile risultato (8,6 %) nel Comune di Venosa, il più grande al voto in regione dopo Potenza, dati simili in gran parte degli altri Comuni (clamorose le sconfitte a Pietragalla, Marsicovetere, Rivello, Maratea, Gallicchio) per non parlare di altri importanti paesi (Tito, Satriano, Lagonegro) ove la lista non è stata proprio presentata. Si pagano anni di mancata gestione e attività del partito, di mancato rispetto per i suoi gruppi dirigenti, di divisioni, di mancate analisi e valutazioni di esercizio del potere per interessi di parte e di totale assenza di ascolto, rapporto e confronto con la gente. Nella nostra regione per storia, valore e qualità il Centro sinistra ha sempre rappresentato il luogo della buona politica, della ottima qualità delle sue classi dirigenti ed il riferimento principe della popolazione Lucana; il PD di quella tradizione ne aveva colto l’eredità e la fiducia della gente. Quella eredità è stata del tutto dissipata. Con una presenza istituzionale e politica ormai ridottissima, senza credibilità e del tutto delegittimato, il PD lucano (che alle regionali ha corso con il suo simbolo quasi invisibile, nascosto in altro ed improprio logo) difficilmente rinascerà dalle sue ceneri o dalle sue attuali rappresentanze, non basteranno più i voti delle clientele o organigrammi costruiti ad personam a consentirgli di rialzarsi e tornare ad essere partito vincente, ricco di valori, ideali, visioni e progetti per la Basilicata. Non bastano certamente le dimissioni del Segretario regionale e non basterebbero nemmeno quelle, pur dovute ma non giunte, di altri, serve ben altro, serve ricostruire ex novo. Ecco perché chiediamo al Segretario Nazionale, tributato nella nostra terra da un ampio consenso tutto orientato a chiedere una chiara discontinuità nell’azione politica e organizzativa del partito, di dedicare attenzione e riflessione alla Basilicata e di intervenire con scelte forti. Riteniamo inevitabile un commissariamento urgente da affidarsi a persone autorevoli, disponibili ad un lavoro non semplice e del tutto estranee ai gruppi dirigenti attuali; un commissariamento che operi per il tempo necessario ed utile a rilanciare il partito e non già una fase commissariale di tipo notarile per avviare, come alcuni vorrebbero, un semplice tesseramento propedeutico ad un congresso farlocco destinato a non cambiare nulla. Occorre aprire una stagione nuova, fatta di discontinuità, che stemperi il clima di contrapposizione e sfiducia, che consenta di riprendere il contatto con la gente, di riavvicinarla, che consenta di tornare ad avere la fiducia di territori che da anni non si sentono più tutelati e rappresentati da noi, che riporti il Pd a dialogare e confrontarsi con i corpi intermedi sui problemi di una società complessa e sofferente come la nostra, una fase che rilanci la grande forza riformista e valoriale del nostro partito, che gli consenta di tornare ad essere luogo di formazione e selezione di classi dirigenti, che ci faccia ritornare a parlare del bene comune e degli ultimi, che consenta al Pd di tornare ad offrire alla Basilicata un grande progetto di sviluppo, di tornare a darle fiducia nel futuro, e di recuperare l’entusiasmo di gruppi dirigenti sparsi sui territori da troppo tempo ignorati e spesso offesi. Sarà il primo passo, non semplice, ma sarà quello giusto per ripartire e tornare a fare del Pd il partito di fiducia di un grande popolo, quello lucano”. 

 

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