Irsina, Castelluccio: sì a proposta zona agricola speciale

“La zona agricola speciale può avere una funzione importante tenuto conto che la destinazione agricola di una determinata porzione di territorio può giustificarsi con la necessità di salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente"

&ldquo;Per Irsina, paese simbolo della Riforma Fondiaria e punto di riferimento per la cerealicoltura lucana, la proposta di creare una zona agricola speciale al servizio del settore primario e per promuovere la trasformazione industriale dei prodotti agricoli, cos&igrave; come presentata dal &lsquo;Comitato di tutela della valle del Bradano&rsquo; in netta antitesi con il progetto di mega impianto di compostaggio, merita attenzione e approfondimento&rdquo;. Lo afferma il vice presidente del Consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, Paolo Castelluccio, sottolineando che &ldquo;dal VI Censimento dell&rsquo;agricoltura risulta che i Comuni del Materano con maggiore superficie investita a frumento sono Irsina, Matera, Pisticci e Tricarico, mentre il numero maggiore di aziende si concentra a Matera e a Pisticci. Il miglioramento e l&rsquo;innalzamento della qualit&agrave; lungo la filiera cerealicola regionale richiede perci&ograve; necessariamente sia la diffusione di corrette tecniche colturali, sia la riorganizzazione strutturale e logistica dei centri di stoccaggio e di commercializzazione , da tempo giudicati inadeguati e che troverebbero posto proprio nella zona agricola irsinese speciale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma &egrave; soprattutto sulla Pac che &ndash; aggiunge Castelluccio &ndash; vanno concentrati gli sforzi di programmazione. La riforma della Pac, se da un lato ha determinato un ridimensionamento del comparto cerealicolo, in particolare delle superfici coltivate espellendo le aziende pi&ugrave; marginali, dall&rsquo;altro ha orientato gli operatori verso un approccio di filiera. La difficolt&agrave; di fare &lsquo;sistema&rsquo;, ossia la mancanza di aggregazione e comunicazione tra gli attori, &egrave; stata una delle pi&ugrave; evidenti fragilit&agrave; del tessuto imprenditoriale lucano e la filiera &egrave; la soluzione organizzativa per superare la scarsa propensione all&rsquo;associazionismo degli imprenditori, favorire la diffusione delle innovazioni, ridurre i costi di produzione, aumentare il potere contrattuale. La filiera, in altri termini, significa aderire a un progetto di sviluppo locale formato da pi&ugrave; imprenditori che intendono investire in un determinato comparto e rappresenta, pertanto, la risposta giusta per superare la debolezza strutturale dell&rsquo;agricoltura lucana, caratterizzata da eccessiva polverizzazione delle unit&agrave; produttive, scarso coordinamento orizzontale e verticale tra i soggetti che ne fanno parte&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In tutto questo la zona agricola speciale &ndash; dice Castelluccio &ndash; pu&ograve; avere una funzione importante tenuto conto che la destinazione agricola di una determinata porzione di territorio pu&ograve; giustificarsi con la necessit&agrave; di salvaguardia del paesaggio e dell&rsquo;ambiente, limitando l&#39;attivit&agrave; edificatoria. Tale vincolo prescinde, dunque, dall&rsquo;effettivo svolgimento dell&rsquo;attivit&agrave; di impresa agricola, riguardando piuttosto il mantenimento di un equilibrio ottimale tra aree edificate ed aree libere e costituisce una modalit&agrave; legittima di programmazione dello sviluppo del territorio al fine di meglio tutelare una parte del territorio comunale particolarmente rilevante per il suo pregio ambientale, storico o artistico, stabilendo talune restrizioni edificatorie e particolari salvaguardie della zona agricola: la funzione di questa &egrave; non solo di supportare l&#39;attivit&agrave; agricola vera e propria, ma anche di garantire ai cittadini l&#39;equilibrio delle condizioni di vivibilit&agrave;, s&igrave; da assicurare loro quella quota di valori naturalistici necessaria a compensare gli effetti dell&#39;espansione dell&#39;aggregato urbano. Un progetto che favorisce l&rsquo;agroindustria, per chiudere la filiera cerealicola e di altre produzioni di qualit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Di qui la necessit&agrave; &ndash; prosegue Castelluccio – di specifiche misure ed azioni nel Psr 2014-2020 per i paesi collinari come Irsina che incontrano uno scenario di difficolt&agrave; economiche e sociali accentuate dal divario ancora esistente tra le aree del Nord e quelle del Sud del Paese e anche del territorio regionale, rilanciando l&rsquo;importanza vitale dei settori dell&rsquo;agricoltura e del turismo in aree tradizionalmente svantaggiante come Irsina dove soggetti pubblici, privati e da idee progettuali condivise, possano sinergicamente contribuire allo sviluppo economico, sociale, produttivo ed occupazionale della comunit&agrave; irsinese e di tutto il territorio materano. Progetti e proposte che &ndash; conclude &ndash; non trovano compatibilit&agrave; con il sito di compostaggio per 50mila tonnellate di rifiuti l&rsquo;anno&rdquo;.<br />

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