Intervento dell'Associazione Consiglieri e Assessori Comunali

Ci avevano detto che le Province erano state abolite abolito le province, ma fra poco più di due settimane ci saranno elezioni provinciali in varie province italiane. Si tratterà di elezioni molto originali, in cui a votare non saranno i cittadini. Nella sostanza la Provincia diventa un ente di area vasta di secondo livello, cambiando la modalità d'elezione degli organi, che non è più diretta ma diventa un'elezione di secondo livello. Alle urne non andranno, come un tempo, tutti i cittadini elettori, bensì solo i sindaci e i consiglieri comunali. Un'elezione che però crea enormi disparità nei componenti in termini di peso elettorale dei singoli consiglieri comunali in ragione del cosiddetto voto ponderato". E' quanto afferma Franco Gentilesca, consigliere comunale di Ruoti Unita e presidente nazionale ANCAC, l'associazione nazionale consiglieri e assessori comunali che ha sede centrale a Roma e sedi distaccate a Napoli e Brescia, nata due anni fa e che annovera centinaia di associati in tutta Italia e numerose richieste di adesione perchè espressione della politica dal basso e che mette in campo numerosi servizi."Tra le pieghe della nuova governance disegnata dal sottosegretario Del Rio – afferma Gentilesca – c'è un principio che crea non poco imbarazzo. E cioè i voti non saranno uguali: un complicato calcolo porterà alla ponderazione del voto a seconda della fascia di popolazione. In sintesi, la preferenza di un consigliere di un Comune più grande varrà molto di più di quello di un Comune piccolo. Non solo. Perchè con l'introduzione del voto di lista – spiega ancora Gentilesca – i futuri seggi dei consigli provinciali saranno assegnati in base al risultato della liste. Il risultato – come emerso dl dibattito sugli organi di stampa sarà una cannibalizzazione da parte dei partiti principali. Quelli che in tutte le province possono contare su molti consiglieri comunali, con la modifica apportata faranno sempre il pieno di seggi nei consigli provinciali, a discapito di partiti e movimenti che ne hanno meno. Insomma – continua Gentilesca – un meccanismo tutt'altro che equo e che riapre il dibattito sull'ipotesi mai tramontata di abolizione delle Province e del ruolo che avranno quelle superstiti. Un tema che chiama in causa la gestione di servizi fondamentali per i territori e le aree interne e con esso i contorni di una riforma che vuol fare passare il messaggio di un taglio ai costi della politica con l'eliminazione di indennità e spese varie. Evidentemente – spiega ancora Gentilesca – i risparmi non stanno nell'eliminazione dei consiglieri che costano poco o nulla nè tantomeno in quelli provinciali. Il vero problema risiede nei vertici istituzionali e nei manager di Stato che invece restano intoccabili a discapito della democraticità e della rappresentanza legittimata dal voto del popolo. Insomma è tutta la riforma che va rivista e come Ancac saremo in prima linea per far valere la voce dei cittadini e dei consiglieri comunali che sono i più diretti rappresentanti.
Franco Gentilesca – Consigliere Comunale di Ruoti
Presidente Nazionale Ancac
Associazione Nazionale Consiglieri e Assessori Comunali

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