Intergruppo, odg in Consiglio su imprese balneari

“Le imprese balneari rappresentano un’importante realtà socio-economica tipica del settore del turismo italiano e della Basilicata in particolare”. E’ quanto affermano i consiglieri Navazio, Falotico e Mollica nell'ordine del giorno

“Negli ultimi anni – sottolineano i consiglieri – le stesse imprese hanno garantito un elevato livello di accoglienza e di servizi a favore dei cittadini e della clientela turistica nazionale ed internazionale, se pur prive di un regolamento del piano di Utilizzo delle Aree demaniali marittime. Con provvedimento n. 4908/2008 la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, a cui ha contestato un atteggiamento discriminatorio ed ha chiesto di adeguare il procedimento di rilascio/rinnovo di concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo al principio di libertà di stabilimento, tale richiesta è stata in parte soddisfatta con la legge n. 25 del 2010 che prevede per le concessioni in atto una proroga sino al 31 dicembre 2015, data ultima entro la quale è possibile regolamentare. Esistono ancora margini considerevoli per comunicare formalmente alla CE che il nostro ordinamento normativo è compatibile all’art. 49 del Tfue (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea), che respinge ogni restrizione alla libertà di stabilimento dei cittadini europei nel territorio di uno stato membro garantendone la partecipazione stabile e continua alla vita economica, in quanto il nostro ordinamento non impedisce l’accesso al mercato di nuovi operatori, italiani o appartenenti ad altri Stati membri UE, nel rilascio di nuove concessioni demaniali marittime, considerato tra l’altro che finora soltanto il 25 per cento delle spiagge italiane destinate alla balneazione risulta affidato in concessione. Anche il rinnovo automatico delle concessioni demaniali per tanti decenni ai sensi dell’articolo 37 del Codice della navigazione è compatibile con il sopra richiamato articolo 49 del Tfue, in quanto finora ha assicurato stabilità e certezza d’impresa”.

“Nella seduta del 5 maggio 2011 – ricordano Navazio, Mollica e Falotico – il Senato della Repubblica ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con cui ha chiesto al Governo (che lo ha accolto) di impegnarsi ad agire presso la Commissione europea per rappresentare la peculiarità italiana delle imprese turistico-balneari italiane, e per le quali potrebbero individuarsi soluzioni differenti rispetto a quelle previste dalla direttiva relativa ai servizi del mercato interno (Direttiva Bolkestein). La Risoluzione del Parlamento europeo del 27 settembre 2011 (2010/2206/INI) sul turismo, al punto 56, ribadisce l’importanza del turismo balneare in alcune regioni costiere dell’Europa ed invita la Commissione a valutare se la direttiva 2006/123/CE abbia ripercussioni negative sulle Pmi di questo settore e, ove ritenuto necessario, a proporre misure per attenuare tali ripercussioni e garantire che le caratteristiche specifiche di questa categoria professionale siano prese in considerazione nell’applicazione della direttiva. Dato che – continuano i consiglieri dell’Intergruppo – con Odg del Consiglio regionale della Basilicata approvato nel luglio 2011 (Assestamento di bilancio) veniva impegnata la Giunta a portare in approvazione il Piano stralcio (Variante Piano Utilizzo delle Aree demaniali marittime) entro il 31 dicembre 2011, con questo emendamento vogliamo impegnare la Giunta regionale affinché, sia in sede di Conferenza Stato-Regioni che in forma autonoma, nei confronti del Governo e della Unione europea, sia dichiarata, utilizzando la normativa di recepimento della Direttiva Servizi ed ottenendo una deroga dall’Unione Europea, l’esclusione dall’evidenza pubblica delle imprese turistico-ricreative e che sia adottato ogni ulteriore provvedimento idoneo ad evitare la distruzione di un settore economico vitale per l’economia della Basilicata e fondamentale per accrescere e conservare la capacità di attrazione del turismo balneare”.

“Chiediamo altresì – comunicano i consiglieri – che sia adottata una legge di riordino normativo in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo che, anche tramite l’utilizzo dei principi contenuti nel decreto legge per lo sviluppo del 13 maggio 2011 n. 70 (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011 n. 106) garantisca il futuro alle attuali imprese turistico balneari che eviti il meccanismo dell’evidenza pubblica e scongiuri la messa all’asta e la liquidazione delle imprese balneari italiane e lucane, siano convocati urgentemente i Parlamentari europei eletti nella nostra circoscrizione affinché siano coinvolti in tutte le iniziative per ottenere la deroga dall’Unione Europea. Ma, soprattutto – concludono i consiglieri – vogliamo che venga immediatamente approvato il Piano stralcio dell’utilizzo delle Aree demaniali marittime di cui all’Odg del luglio 2011, perché non si può tralasciare così un settore che molto può fare per lo sviluppo economico della nostra Regione”.

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