Il capogruppo di Lb-Fdi chiede di avere notizie sui depuratori esistenti e sugli investimenti programmati per realizzarne altri e risposte chiare sulla qualità delle acque del Pertusillo
“Due interrogazioni distinte, presentate al presidente della Giunta in data odierna con la speranza che possano servire a risolvere i problemi ambientali che affliggono invasi e corsi d’acqua della Lucania”.<br /><br />Le annuncia il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa aggiungendo che “con la prima si vogliono conoscere i depuratori esistenti e funzionanti nella nostra Regione e gli investimenti programmati per realizzarne altri, mentre con la seconda si esige una risposta chiara e definitiva per garantire la qualità delle acque del Pertusillo, conoscere la cartina, il funzionamento e lo stato degli investimenti dei depuratori idrici nella nostra Regione: spesso, infatti, è proprio la loro mancanza o il loro cattivo/mancato funzionamento – anche nei casi nei quali essi sono presenti – a creare non pochi problemi all’ecosistema idrico lucano”.<br /><br />“In particolare – dice Rosa - è preoccupante la situazione della depurazione delle acque dell’invaso che rifornisce di acqua potabile una buona parte del meridione d’Italia e spesso al centro di sospetti e polemiche: il Pertusillo. L’interrogazione dà seguito agli approfondimenti che abbiamo svolto con una richiesta documenti con la quale abbiamo chiesto i risultati delle analisi effettuate sulle acque dell’invaso. Rimpallo di responsabilità tra gli uffici, indagini lacunose o mancanti, dati poco chiari; le risposte ottenute si possono sintetizzare così e seguono un copione conosciuto e portano a un finale amaro: non è possibile esprimere un giudizio compiuto sull’inquinamento del Pertusillo e manca, negli ultimi due anni, un monitoraggio degno di essere definito tale”.<br /><br />“In mezzo a tanti dubbi – continua – una sola certezza, contenuta all’interno di una nota dell’ex direttore Arpab Schiassi: il Pertusillo viene inquinato ‘dagli scarichi di acque reflue provenienti da insediamenti produttivi senza nessun sistema di collettamento / trattamento e/o autorizzazione allo scarico, alle attività agricole intensive ed alla pesca da frodo’. Se questo è vero, e non abbiamo motivo per dubitarne vista la fonte autorevole dalla quale proviene, ci chiediamo come si vuol metter fine agli sversamenti e alle attività agricole e da pesca danneggianti l’ecosistema idrico, quale sia il sistema di monitoraggio ambientale che si intende adottare mettendo fine al ping-pong di responsabilità tra gli uffici e l’eventuale realizzazione di sistemi di depurazione”.<br /><br />“Il rispetto per la salute dei cittadini lucani – conclude Rosa – e per una delle risorse strategiche della nostra terra, l’acqua, meritano azioni e risposte convincenti. Vi terremo informati”.<br /><br />L.C.<br />