Inclusione migranti, Romaniello: non basta accogliere

Il consigliere del Gruppo misto dopo l’incontro fra Pittella e Alfano dice che “nonostante i complimenti e le pacche sulle spalle, sussiste una realtà, che vede le diverse in grande difficoltà cooperative coinvolte nella gestione dei migranti”

&ldquo;Nella giornata di luned&igrave;, tra il presidente della Giunta regionale Marcello Pittella e il ministro dell&rsquo;interno Angelino Alfano, si &egrave; tenuto un incontro concluso tra pacche sulle spalle, sorrisi compiaciuti, elogi da parte dell&rsquo;ex delfino di Berlusconi al rinnovatore&nbsp; lucano (in attesa che&nbsp; realizzi la rivoluzione per la Basilicata)&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Gruppo misto, Giannino Romaniello, che aggiunge: &ldquo;Il ministro ha pubblicamente ringraziato l&rsquo;operato del presidente della Giunta regionale per il contributo progettuale che sta dando al governo e soprattutto al Paese in termini di inclusione dei migranti. Certo, va riconosciuto, anche grazie al supporto offerto dal coordinatore della task force regionale sui migranti, Pietro Simonetti il lavoro svolto in riferimento al protocollo di intesa siglato con le parti sociali sulla inclusione lavorativa in agricoltura dei migranti finalizzato a combattere il caporalato, nonch&eacute; ad ottenere una dignitosa accoglienza e ospitalit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Va detto altres&igrave; &ndash; dice – che in merito a quest&rsquo;ultimo punto, vi &egrave; un vulnus legislativo che non tutela nei fatti tutti quei richiedenti asilo che nel periodo estivo si recano nei campi della raccolta del pomodoro (solo per fare un esempio), che pur potendo lavorare, rischiano nei fatti di perdere l&rsquo;accoglienza. Infatti, se gli immigrati richiedenti asilo si assentano dagli enti gestori dell&rsquo;accoglienza per pi&ugrave; di 30 giorni anche non consecutivi perdono il diritto all&rsquo;accoglienza stessa. In presenza della perdita della condizione di prima accoglienza come richiedente asilo, cade tutto il castello su positive scelte tanto decantate dal presidente Pittella in tema di inclusione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nonostante l&rsquo;incontro tra il governatore lucano e il ministro dell&rsquo;interno &ndash; aggiunge Romaniello -&nbsp; i complimenti e le pacche sulle spalle, i protocolli ecc, sussiste una realt&agrave;, quella quotidiana, che vede le diverse cooperative, associazioni e societ&agrave; coinvolte nella gestione dei migranti in grande difficolt&agrave;. Infatti a causa delle inadempienze del ministero dell&rsquo;interno, dallo scorso aprile la Prefettura di Potenza, da cui appunto transitano i fondi del ministero, non paga le varie cooperative. Le ultime fatture liquidate risalgono infatti allo scorso marzo. Il contratto che le cooperative sottoscrivono con la Prefettura dice che il pagamento delle fatture deve avvenire entro 30 giorni &lsquo;previa copertura finanziaria del ministero&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questi ritardi &ndash; continua – rischiano di mettere in ginocchio le cooperative, le associazioni, le societ&agrave; che operano nel settore, con ricadute gravi a danno dei pi&ugrave; deboli, quindi i lavoratori e agli stessi richiedenti asilo a cui alcuni enti di gestione non riescono pi&ugrave; ad anticipare i circa 75 euro mensili che a loro spettano (il pocket money di 2,50 euro giornaliero), causando atteggiamenti esasperati di quest&rsquo;ultimi che utilizzano il pocket money molto spesso per inviare denaro alle loro famiglie nei rispettivi paesi di provenienza. Questi ritardi mettono in difficolt&agrave; anche le piccole medie aziende lucane che oltre alla crisi attuale devono fare i conti con ritardi di pagamenti da parte degli enti di gestione dell&rsquo;accoglienza a cui forniscono merci e servizi vari. Le istituzioni e la politica tutta dovrebbero assumere un atteggiamento di vera programmazione su un tema cosi delicato. Pittella in pi&ugrave; occasioni ha indossato le vesta del presidente accogliente di una regione che intende raddoppiare il numero di richiedenti asilo da ospitare, a differenza di ci&ograve; che avviene in altre regioni italiane&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Peccato per&ograve; che &ndash;dice – un&rsquo;accoglienza fatta senza programmazione rischia di diventare un problema serio. Inoltre non si comprende del perch&eacute; nonostante l&rsquo;ultimo bando della Prefettura, fatto all&rsquo;incirca nel dicembre scorso, dove si prevede la ripartizione sul territorio della provincia di Potenza, di richiedenti asilo, ci&ograve; non avviene e non si comprende del perch&eacute; la politica e la massima istituzione regionale non si interroghino sul tema e sul ripristino delle regole. La confusione regna sovrana anche per ci&ograve; che sta accadendo nel popolare quartiere di rione Lucania la dice lunga. Nel rione pi&ugrave; comunemente conosciuto dai potentini come &lsquo;chianghetta&rsquo; il comitato di quartiere si &egrave; speso molto in azioni mirate all&rsquo;accoglienza e all&rsquo;integrazione dei giovani richiedenti asilo. Al comitato di quartiere va un plauso vero, non fittizio come le auto-proclamazioni tra Pittella e Alfano, e piena solidariet&agrave; per la richiesta di &lsquo;aiuto / confronto&rsquo; lanciata dal comitato stesso alla luce di atti spesso anche autolesionisti e risse tra gli stessi immigrati che creano rabbia, paura e timore tra i cittadini autoctoni del quartiere&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non basta accogliere &ndash;conclude Romaniello – servono regole e politiche mirate. In assenza di queste vi &egrave; solo il caos, e il rischio degrado che spesso conduce alla via dell&rsquo;illegalit&agrave; degli immigrati e dell&rsquo;intolleranza dei cittadini verso gli stessi&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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